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Nel "decreto dignità" una stretta al gioco d'azzardo

Vietata la pubblicità in qualsiasi forma. Parere favorevole di "Mettiamoci in gioco"

Nel "decreto dignità" una stretta al gioco d'azzardo

Regole più stringenti per limitare il ricorso ai contratti a termine e i licenziamenti; misure contro la pubblicità del gioco d’azzardo; norme per disincentivare le “delocalizzazioni” di imprese all’estero; interventi nel campo delle procedure fiscali. Sono questi i filoni principali del primo provvedimento del governo M5S-Lega in materia socio-economica, un decreto-legge che il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio, aveva da tempo ribattezzato “decreto dignità”. Come tutti i decreti-legge produce effetti immediati ma dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.

Relativamente al gioco d’azzardo, viene vietata la pubblicità in qualsiasi forma, anche indiretta. Sono escluse dal divieto le lotterie nazionali a “estrazione differita” (tipo Lotteria Italia). Dal primo gennaio 2019 il divieto sarà esteso anche alle sponsorizzazioni di eventi e manifestazioni. I contratti in essere sono fatti salvi fino al 30 giugno del prossimo anno. Le sanzioni saranno pari al 5% del valore della pubblicità o della sponsorizzazione (con un minimo di 50 mila euro) e saranno comminate dall’Autorità garante delle comunicazioni sia al committente della pubblicità sia a chi la veicola.

“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, esprime la propria grande soddisfazione per il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo previsto nel “Decreto dignità”. “Si tratta di uno degli obiettivi fondamentali perseguiti dalla nostra Campagna – spiega un comunicato -, il primo dei quattro punti che avevamo chiesto di sottoscrivere ai candidati alle ultime elezioni politiche. E’ un risultato importante, che vede finalmente riconosciuto il diritto alla salute dei cittadini, che sempre deve prevalere sulle ragioni del profitto”. Per le realtà aderenti alla Campagna – tra cui Acli, Anci, Azione cattolica italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Fict, Gruppo Abele, Libera – sarebbe opportuno “destinare le somme raccolte con le eventuali multe alla fiscalità generale e non al contrasto del gioco d’azzardo patologico, perché il diritto alla cura va garantito non con entrate speciali e contingenti, ma con l’ordinaria fiscalità dello stato, attraverso il servizio sanitario nazionale”. Di qui l’auspicio che tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, “vorranno adoperarsi per arrivare all’obiettivo fondamentale per cui è nata la nostra Campagna”. La Campagna contatterà tutte le forze politiche presenti in Parlamento per chiedere impegni precisi in merito.

Fonte: Comunicati stampa
Sir
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