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Crisi politica ed economia in difficoltà

Le elezioni anticipate non compromettano i piani del PNRR

La decisione di togliere la fiducia all'esecutivo guidato dal premier Mario Draghi in un paese con un'inflazione record, l'euro debole, i consumi in calo e la produzione industriale in continuo rallentamento conferma la totale irresponsabilità della nostra classe politica che, purtroppo, ha lasciato senza parole i nostri partner europei e confermato l'inaffidabilità del nostro paese.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di fronte alla gravissima situazione venutasi a creare all'interno del Parlamento, non ha potuto fare altro che sciogliere le camere ed indire nuove elezioni per ridurre al minimo i tempi di operatività limitata del governo e delle Camere in un momento in cui sono a rischio i fondi del Pnrr e continua a crescere l'allargamento dello spread tra Btp e Bund tedeschi che si traduce  in ulteriori oneri per interessi passivi sul nostro immenso debito pubblico. 

La decisione della Bce di alzare i tassi per la prima volta in undici anni e di optare per un aumento di mezzo punto chiude l'era del denaro  facile e segna la fine ufficiale della lunga era delle politiche monetarie generose decise sotto la guida di Mario Draghi per affrontare le crisi finanziarie ed in seguito gli effetti devastanti della pandemia da Covid19. Contemporaneamente la Bce, anche alla luce della crisi di governo italiana, ha deciso di approvare uno scudo anti-spread per evitare un disastro sui mercati, che si sono comunque dimostrati molto scettici sul nuovo strumento per la salvaguardia dei paesi fragili legato al rispetto degli obbiettivi di bilancio, spingendo anche lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi fino a 237 punti base.  

Il nuovo scudo anti-spread, denominato "Tpi", nasconde molte insidie e non riesce a tranquillizzare gli investitori  con la Bce che si affrettata a chiarire che gli eventuali acquisti di titoli si attiveranno solo nel caso di "ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l'area Euro".

Lucrezia Riechlin, economista della London Business School, ha ricordato: "In cambio della protezione verrà richiesta disciplina nei conti"; l'Italia - ha detto - "Non può sentirsi protetta dalla Bce a qualsiasi condizione. Siamo in un'Unione in cui la condivisione del rischio deve accompagnarsi al rispetto delle regole e degli impegni comuni". Il Tpi impone regole chiare e rigide e cioè che gli interventi potranno essere fatti solo verso paesi solvibili che hanno rispettato le regole fiscali che sono ancora sospese ma che è previsto che saranno reintrodotte ed i paesi del Nord accettando di creare questo nuove strumento hanno anche mandato un segnale chiaro chiedendo a tutti i partner di rispettare i Patti per poterne usufruire. 

La fine del governo Draghi mette in pericolo l'erogazione della prossima tranche da 19 miliardi di euro del Pnrr, congela molti progetti economici e rischia di portare il paese verso l'esercizio provvisorio dato che la prossima sessione di bilancio si apre a settembre con il varo della Nadef, la Nota di aggiornamento del Def, per concludersi entro dicembre con l'approvazione della legge di bilancio per il 2023 ma risulta difficile pensare che gli stessi partiti politici responsabili del disastro attuale si dimostreranno più interessati ed impegnati nella redazione della legge di Bilancio che nella campagna elettorale e nei loro meschini giochi di potere. La crisi politica è destinata , ancora una volta,a  bloccare la strada di grandi progetti industriali come la cessione di Ita, l'ex Alitalia, la rete unica contesa tra Tim e Open Fiber e la definizione di una strategia solida per il futuro dell'acciaio in Italia e dell'ex Ilva. 

In questo contesto, gli ultimi avvenimenti politici sembrano rasentare la follia con una classe scelta per dirigere e governare il paese che si è dimostrata totalmente inadeguata sia sotto il profilo tecnico che morale, decidendo di anteporre i propri interessi personali e politici a quelli dei cittadini.

I leader di partito, a poche ore dallo scioglimento del Parlamento, hanno cominciato a promettere agli italiani le solite cose impossibili da attuare, alla spasmodica ricerca di un voto in più per salvare una poltrona.  L'unico strumento in mano ai cittadini per mettere fine a questa situazione vergognosa, che rischia di avere irreparabili conseguenze sul futuro economico e sociale del paese, è quello del voto ed è importante che l'affluenza ai seggi sia alta e che venga esercitato questo diritto che è costato tanta fatica e sacrifici ai nostri padri e nonni.

Fonte: Il Cittadino
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