Cultura
stampa

Catechesi nell'arte - La solennità del Corpus Domini

A Genova i Padri del Comune commissionarono la cassa processionale

Catechesi nell'arte - La solennità del Corpus Domini

Le origini del Corpus Domini risalgono alla metà del XIII secolo in Belgio come risposta alle teorie del filosofo francese Berengario di Tours che negava la transustanziazione, ovvero la conversione del pane e del vino nella sostanza del corpo e sangue di Nostro Signore e quindi la sua presenza reale nell’Eucaristia. In quel tempo, alcuni decenni prima, una mistica belga, la monaca agostiniana Giuliana di Cornillon, ebbe delle visioni. Prima sognò una luna piena macchiata da un'ombra scura, come se le mancasse qualcosa per renderla perfettamente splendida, poi fu Gesù Cristo stesso che le apparve per spingere la suora a farsi promotrice della festività del Santissimo Corpus Domini e mettere rimedio così alle numerose correnti scettiche, se non oltraggiose, che insinuavano il dubbio. Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi, ascoltò la mistica e convocò un concilio per istituire la festività nella sua diocesi. Nel 1263 a Bolsena avvenne il celebre miracolo eucaristico raccontato con molti particolari dalle cronache del tempo, tra cui quella di Sant’Antonino da Firenze e più tardi di Giovanni Villani.
Durante il suo viaggio lungo la Via Cassia, il sacerdote boemo Pietro da Praga si era fermato presso la chiesa di Santa Cristina a Bolsena. Il suo pellegrinaggio verso Roma era stato proprio un atto devozionale per risolvere i dubbi che lo attanagliavano: non credeva nella presenza del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucaristia. Mentre diceva messa, al momento dell’elevazione, sangue rosso vivo sgorgò copioso dall’ostia appena consacrata e macchiò il corporale. Papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto, proclamò il miracolo. L’11 agosto 1264 lo stesso Papa promulgò la bolla Transitus de hoc mundo e la solennità fu estesa a tutta la Chiesa cattolica. Molti artisti raffigurarono quel momento prodigioso e tra tutti Raffaello.

Si tratta di un affresco nella Stanza di Eliodoro delle Stanze Vaticane. Si data al 1515 e vuole ricordare la devozione di Giulio II per l’Eucaristia in un momento di conflitti e nuovi movimenti dottrinali contrari. La scena è divisa in due parti, come una partitura in due atti, tra passato e presente. Fa da discrimine l’altare al centro, coperto da una sontuosa tovaglia ricamata con iscrizioni. Il momento del miracolo, ovvero ciò che è accaduto, mostra il sacerdote sbalordito e assistito da chierichetti con candele mentre il popolo è agitato dalla sorpresa, sbigottito. Nella parte opposta, inginocchiato e di profilo, in preghiera, il Papa. Sotto, alcuni cardinali e ancora più in basso giovani e splendidi sediari.
Secondo papa Urbano IV, questa doveva essere una festività gioiosa alla quale doveva partecipare il popolo con inni e canti. Per questo San Tommaso d’Aquino fu incaricato dal Pontefice di comporre l’Ufficio Divino del Corpus Domini, la liturgia delle Ore e il messale. L’inno eucaristico Pange Lingua, in particolare, dimostra il legame profondo tra il Corpus Domini e l’Ultima Cena del Signore, evidenziato dal sapiente adattamento di Tommaso degli inni del Giovedì Santo - composti da Venanzio Fortunato, vissuto tra VI e VII secolo - alla nuova liturgia. La promessa pasquale del Giovedì Santo diventa realtà concreta nel Corpus Domini.

Il legame è raffigurato anche in alcune opere d’arte, che mostrano Gesù Cristo mentre dà la comunione agli apostoli inginocchiati. Una delle più mirabili si trova a Urbino, nella Galleria Nazionale delle Marche.
La Comunione degli Apostoli, datata al 1473-1476, è una pala d’altare a olio su tavola, opera di Giusto di Gand, pittore fiammingo vissuto tra il 1430 e il 1480. Si tratta di una iconografia che, pur evocando lo schema dell’Ultima Cena, assume una identità chiara e percepibile: Cristo è in piedi, al centro, e non benedice il pane, ma dà l’ostia agli apostoli, che non stanno seduti a tavola ma inginocchiati con le mani giunte intorno a lui.
Uno dei segni più forti della solennità del Corpus Domini è la tradizionale processione. Il Santissimo veniva e viene ancora oggi portato tra le strade, sotto un baldacchino. Caratteristiche di molte località in Italia, ma non solo, sono anche le cosiddette infiorate, tappeti fatti di petali di fiori a formare decori e immagini di grande bellezza. La processione ha un valore profondo e non è solo un’espressione popolare di fede o di usanze folkloristiche. Portare il Santissimo fra le strade e la sua gente serve a rimarcare la presenza viva di Gesù e ricordare le sue parole.

A Genova, le autorità sono intervenute alla processione del Corpus Domini fin dalla sua prima istituzione, intorno probabilmente alla metà del XIV secolo. Il dato è ricavato dall’annalista Giustiniani che per primo racconta di come il doge Simon Boccanegra (1339-1344) abbia accompagnato il Santissimo Sacramento e «con le proprie mani portasse la fiaccola accesa».
Il valore cittadino di questa festività è testimoniato dall’Arca processionale del Corpus Domini commissionata dai Padri del Comune proprio per la solennità e oggi conservata al Museo del Tesoro della Cattedrale.

L'arca venne realizzata per portare in processione, lungo le vie cittadine l’ostia consacrata, il giorno della festa del Corpus Domini. La commissione spettò alla magistratura dei Padri del Comune nel 1553, ma il lavoro, che coinvolse argentieri genovesi, fiamminghi, tedeschi e lombardi, e comportò anche cambiamenti del progetto, venne portato a termine solo nel 1612. Da recenti studi infatti è emerso che dal 1564, visto che il lavoro non era stato ancora portato a termine, i Padri del Comune incaricarono alcuni artigiani fiamenghi, introdotti come mercenari della guardia del Doge, di portare avanti la commissione

Ilaria Brigati

Fonte: Il Cittadino
Catechesi nell'arte - La solennità del Corpus Domini
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento