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Catechesi nell'arte - La cacciata dei mercanti dal Tempio

Rappresentata anche in un quadro del Seminario di Genova

Catechesi nell'arte - La cacciata dei mercanti dal Tempio

Secondo i racconti evangelici, Gesù visitò il Tempio di Gerusalemme. Qui vi erano mercanti di animali (buoi, pecore, colombe) e cambiavalute seduti al banco; Gesù cacciò tutti fuori dal tempio e rovesciò i tavoli dei cambiavalute.

L’episodio raccontato da tutti gli evangelisti va idealmente collegato con la grande affluenza di pellegrini a Gerusalemme in occasione della Pasqua, e con la crescente angoscia di Gesù per l’avvicinarsi della Passione. Nel portico del Tempio di Gerusalemme si era istallato un fiorente mercato, particolarmente attivo nei giorni delle feste, con banchi di cambiavalute (indispensabili per i pellegrini che venivano da altre regioni) e vendite di animali da offrire in sacrificio, come colombe e agnelli.
Il Tempio stesso, poi, era attraversato dai mercanti e dai facchini per evitare il lungo periplo. Gesù, disgustato dalla profanazione del luogo sacro, ridotto ad una “caverna di briganti”, lega insieme due cordicelle e le usa come una sferza, rovescia bancarelle e sedie e caccia via i venditori. La scena ha una forte risonanza popolare, e attira ulteriormente l’attenzione su Gesù.

Nel XVII secolo diversi artisti si sono misurati su questo tema, tra questi Cecco del Caravaggio, considerato un imitatore del grande Michelangelo Merisi. La Cacciata dei mercanti dal Tempio è un dipinto, eseguito tra il 1610 ed il 1615, ad olio su tela, dal pittore Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio (doc. XVII secolo), conservato presso la Gemäldegalerie di Berlino (Germania).

La scena si svolge sotto i portici del cortile esterno del Tempio di Gerusalemme, dove si era istallato un fiorente mercato, particolarmente attivo proprio nei giorni di festa, con cambiavalute e vendita di animali (colombe, agnelli e buoi) da offrire in sacrificio.
Nel dipinto, che presenta l'episodio della Cacciata dei mercanti dal Tempio detto anche Purificazione del Tempio, compaiono: Gesù Cristo che reagisce con estrema energia e veemenza, usando una sferza fatta intrecciando alcune cordicelle, contro coloro che egli considera profanatori del Tempio; i mercanti e cambiavalute si tirano indietro spaventati di fronte all'energica reazione di Gesù Cristo; uno di questi, raffigurato riverso a terra mentre cerca di racimolare alcune monete, è il simbolo della cupidigia umana; alcuni animali, condotti nel cortile, per essere venduti come offerte sacrificali nel Tempio, durante il periodo pasquale.
Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come il banco dei cambiavalute che è appoggiato sopra un'ara greco-romana. La scena raffigurata s'ispira al racconto giovanneo dell'evento, poiché questo Vangelo è l'unico a menzionare la "sferza di cordicelle" con la quale Gesù Cristo "scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi" (Gv 2,15).
Troviamo un’opera che rappresenta questo episodio anche a Genova, proveniente dal Seminario Arcivescovile Benedetto XV, realizzata da Giovanni Battista Carlone nella seconda metà del XVII secolo.
L’organizzazione spaziale del dipinto ha come perno la figura di Cristo che, con una torsione del corpo genera un movimento centrifugo che si irradia intorno: sembra prendere avvio dal primo piano, dove il soldato caduto di schiena, atterrito dalla minaccia della sferza, pare anche proteggersi dalla luce intensa che da sinistra colpisce Cristo; continua nel cambiavalute teso a proteggere il frutto delle sue contrattazioni, emblema della cupidigia umana, si ripercuote su chi, preso dal terrore, fugge recando sulle spalle la gabbia con gli animali sacrificali, e sugli altri presenti che, scossi da tale veemenza, ricercano una veloce via di fuga.

Ilaria Brigati

Nella foto: G.B Carlone, Cacciata dei mercanti dal Tempio, Seminario di Genova

Fonte: Il Cittadino
Catechesi nell'arte - La cacciata dei mercanti dal Tempio
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