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Alle Vigne un percorso guidato alla scoperta di tesori finora inaccessibili

Il ricavato dell’iniziativa sarà a sostegno delle opere di carità promosse dalla parrocchia

Alle Vigne un percorso guidato alla scoperta di tesori finora inaccessibili

“I beni culturali sono finalizzati alle attività caritative svolte dalla comunità ecclesiale: non hanno un valore assoluto, ma in caso di necessità devono servire al maggior bene dell’essere umano e specialmente al servizio dei poveri”.

Lo ha scritto recentemente il Papa in un messaggio indirizzato ai partecipanti al Convegno “Dio non abita più qui? Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici”. In diocesi una concretizzazione di questo invito arriva dal progetto che riguarda la splendida Basilica di N. S. delle Vigne, dove è parroco Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare: si tratta dell’organizzazione di un tour a pagamento ‘intorno alla basilica’ alla scoperta di tesori finora inaccessibili al pubblico e visitabili attraverso un percorso adatto a tutti, anche ai più piccoli che potranno viverlo come una vera e propria avventura. “Naturalmente la basilica continuerà ad essere accessibile gratuitamente – ha detto Mons. Anselmi, ma ho pensato che un’iniziativa di questo tipo possa essere un grande aiuto per fare del bene facendo conoscere contemporaneamente la bellezza dell’arte e dell’architettura, che in ogni caso arricchisce. Mi sono convinto pensando anche alla basilica di San Pietro a Roma, dove la cupola è accessibile a pagamento; inoltre, al santuario di Vicoforte (nella diocesi di Mondovì) mi sono imbattuto in un gruppo di persone che, opportunatamente imbragati e con caschetti di protezione, si stavano preparando a una visita fino alla cupola ellittica della chiesa”. E’ nata così la collaborazione con la società Kalatà, che si occuperà delle visite alla basilica delle Vigne. Dal prossimo 28 settembre, giorno dell’inaugurazione con visite gratuite, sarà possibile compiere un viaggio a ritroso nel tempo e attraversare mille anni di storia. La basilica delle Vigne racchiude in sé la complessa e ricca stratificazione urbana, artistica e sociale di Genova. Un progetto in cui valorizzazione e tutela si muovono in perfetta sinergia: la basilica, infatti, sarà oggetto tra il 2019 e il 2020 di una serie di importanti cantieri di restauro. Tra questi il restauro dell’organo, quello degli affreschi del presbiterio e dell’abside e per la manutenzione della navata centrale. I cantieri quindi dialogheranno con il percorso di visita e potranno essere scoperti in forma diretta dai visitatori, moltiplicando i motivi di interesse e fornendo punti di vista inediti e privilegiati. La Compagnia di San Paolo ha sostenuto l’iniziativa con un contributo di 350.00, deliberato lo scorso aprile.

Il percorso di visita prenderà avvio dai locali di accoglienza e biglietteria che saranno allestiti in Vico Campanile delle Vigne: al pubblico dei più piccoli, insieme al biglietto, sarà fornito un kit che include torcia, lente di ingrandimento e schede di rivelazione. A tutti sarà fornito un elmetto protettivo che consentirà di muoversi in sicurezza anche attraverso i passaggi più angusti del percorso. Il vero e proprio racconto della guida inizierà invece dall’esterno della basilica con tre tappe e tre ‘indizi’ che rimandano alla storia complessa della chiesa: il sacello cosiddetto ‘dell’alchimista’, collocato sotto l’arco su cui insiste il campanile, frutto del reimpiego in età medievale di un sarcofago di tarda età romana (II-III secolo); la facciata realizzata tra il 1841 e il 1848, grazie a una felice integrazione di alcune preesistenze di epoca barocca – rimaste incompiute – con il motivo a doppio timpano di impostazione neoclassica; il piccolo portale di destra, con un delicato affresco realizzato a fine Seicento da Domenico Piola, una dolce Madonna che reggendo il bambino tiene tra le mani diafane anche un ricco grappolo d’uva bianca, svelando e celebrando la dedicazione del santuario. Una volta incominciato il percorso in salita, lungo le scale del lato destro dell’edificio, il primo suggestivo affaccio è quello della cantoria dell’organo, con un punto di vista privilegiato proprio sula cappella-santuario delle Vigne e il suo apparato decorativo, uno dei luoghi più interessanti dell’edificio. Il vero clou della cappella è l’immagine miracolosa della Vergine col Bambino, attribuita al pittore toscano del XIV secolo Taddeo di Bartolo. Un ulteriore percorso a scale conduce agli spazi in corrispondenza del transetto dove una serie di pannelli retroilluminati dà conto visivamente del percorso evolutivo del tessuto urbano genovese, dall’anno mille (disegni e ricostruzioni) ad oggi (immagine fotografica aerea). Appuntamento quindi dal 28 settembre: le visite si potranno effettuare il venerdì, sabato e domenica, con aperture straordinarie su prenotazione.

Fonte: Comunicati stampa
Il Cittadino
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