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Ulisse da Baghdad

Guerra, morte, distruzione, ma anche famiglia, amore, speranza: è questo il mix di sentimenti e situazioni che coinvolgono il lettore nell'avventura di Saad, il giovane iracheno protagonista di "Ulisse da Baghdad", romanzo del francese Eric-Emmanuel Schmitt, pubblicato da Edizioni E/O.

Ulisse da Baghdad

Guerra, morte, distruzione, ma anche famiglia, amore, speranza: è questo il mix di sentimenti e situazioni che coinvolgono il lettore nell'avventura di Saad, il giovane iracheno protagonista di "Ulisse da Baghdad", romanzo del francese Eric-Emmanuel Schmitt, pubblicato da Edizioni E/O.
La tematica dell'immigrazione clandestina, profonda e attualissima, è potenzialmente impegnativa da affrontare, ma l'Autore lo fa in modo piacevole, quasi leggero e talvolta ironico, riuscendo a commuovere ma anche a far sorridere.
Gli ingredienti del racconto sono quelli tipici della favola: il protagonista, Saad, si allontana dalla patria e dalla famiglia che tanto ama, dopo aver subito lutti - particolarmente tragiche la morte del padre e dell'adorata nipotina - e deprivazioni, per inseguire, tra mille avventure e strani incontri, il suo sogno di libertà e pace.
Da una Baghdad in ginocchio, distrutta dalla guerra e dilaniata da continui attentati, dove manca tutto e il ruolo dei salvatori americani resta sempre molto ambiguo, il protagonista parte per un viaggio pieno di esperienze rocambolesche, attraverso il nord Africa, il Mediterraneo, la Francia, per raggiungere, infine, la meta tanto agognata: Londra.
Nel suo lungo peregrinare Saad, moderno Ulisse del ventunesimo secolo, incontra tante persone, che inevitabilmente ci ricordano, in modo più o meno esplicito, i personaggi omerici: le sirene, il ciclope, Nausicaa, Circe. E dall'eroe dell'Odissea copierà persino una pericolosa via di fuga, legato sotto il "ventre" di un camion. Amicizia, amore e dolore lo accompagneranno in questo percorso di formazione durante il quale il ragazzo si sentirà sempre affiancato e supportato dal padre che, come un fantasma, gli apparirà per suggerirgli la via nei momenti di difficoltà.
E come in tutte le favole che si rispettino, c'è la "principessa", la bella Leila della quale Saad è innamorato e con cui tenterà di riunirsi per trascorrere un futuro sereno, e c'è l'antagonista, in questo caso più di un oppositore, una sorta di fato avverso che, proprio come era capitato all'Ulisse omerico, ostacola i piani di Saad, fino ad un colpo di scena conclusivo per nulla scontato. Vissero tutti felici e contenti?
Forse, ma l'Autore ci lascia con un finale aperto, molto realistico, che infonde nel lettore un senso di disillusione e quasi di impotenza di fronte ad una storia tanto drammatica quanto verosimile.
Proprio la verosimiglianza e questo continuo alternarsi tra realtà e fantasia rendono il libro particolarmente adatto ai più giovani, che nei pensieri e nelle speranze del protagonista possono perfettamente immedesimarsi; contemporaneamente, grazie a questa empatia naturale con Saad, il messaggio del libro passa più facilmente e lo scopo di sensibilizzare i ragazzi sul delicato e urgente tema dell'immigrazione e dell'integrazione viene raggiunto in modo efficace. Ciò non toglie che il racconto sia piacevole e interessante anche per gli adulti, che coglieranno forse in modo più immediato i tanti riferimenti e le citazioni colte che l'Autore vi ha inserito. Insomma, una lettura istruttiva e scorrevole, coinvolgente e commuovente, in grado di far riflettere su una problematica che, troppo spesso, nella nostra società occidentale viene affrontata con superficialità e sufficienza, come se, in fondo, non riguardasse la vita di tutti noi; forse, dopo aver letto questo libro, i tanti Saad che vivono intorno a noi ci appariranno sotto un'altra luce e li sentiremo più vicini.

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