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In libreria - Papa Francesco con Domenico Agasso: "Dio e il mondo che verrà"

Uscito per i tipi di Lev (Libreria Editrice Vaticana) e Piemme

In libreria - Papa Francesco con Domenico Agasso: "Dio e il mondo che verrà"

“Non è più sopportabile che si continuino a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone, salvare vite”. E’ il monito del Papa, nel libro-intervista “Dio e il mondo che verrà”, uscito per i tipi di Lev (Libreria Editrice Vaticana) e Piemme. “Non si può più far finta che non si sia insinuato un circolo drammaticamente vizioso tra violenze armate, povertà e sfruttamento dissennato e indifferente dell’ambiente”, la denuncia di Francesco: “È un ciclo che impedisce la riconciliazione, alimenta le violazioni dei diritti umani e ostacola lo sviluppo sostenibile. Contro questa zizzania planetaria che sta soffocando sul nascere il futuro dell’umanità serve un’azione politica frutto di concordia internazionale. Fraternamente uniti, gli esseri umani sono in grado di affrontare le minacce comuni, senza più controproducenti recriminazioni reciproche, strumentalizzazioni di problemi, nazionalismi miopi, propagande di chiusure, isolazionismi e altre forme di egoismo politico”. Un pensiero speciale alle donne, che soprattutto in questo tempo di pandemia “hanno urgente bisogno di essere aiutate nella gestione dei figli e non essere discriminate sul piano retributivo e professionale, o con la perdita del lavoro in quanto donne. Anzi. Sempre di più la loro presenza è preziosa al centro dei processi di rinnovamento sociale, politico, occupazionale, istituzionale. Se saremo bravi a metterle in queste condizioni positive, potranno dare un apporto determinante alla ricostruzione dell’economia e delle società che verranno, perché la donna fa il mondo bello e rende i contesti più inclusivi. E poi, stiamo provando tutti a rialzarci, dunque non possiamo tralasciare che la rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna”.
Il 27 marzo 2020 Papa Francesco, in una piazza San Pietro deserta e lucida di pioggia, aveva parlato a milioni di persone collegate in tutto il mondo attraverso TV, telefoni e computer: «In mezzo alla tempesta, il Signore ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare». Man mano che l'epidemia di Covid-19 si diffondeva, con le sue angosciose conseguenze, Francesco si rivelava un punto di riferimento costante non solo per i fedeli, ma per tutti coloro che pativano per la malattia o la combattevano su vari fronti. A un anno di distanza, rispondendo alle domande di Domenico Agasso, il Papa ci consegna le sue riflessioni per invitarci a trovare il significato e la grazia nascosti in un periodo di grande sofferenza per il mondo intero.
Con le sue parole calorose, dirette, ricche di immagini suggestive, Francesco esorta a combattere il virus dell'indifferenza e dell'egoismo che ha portato il mondo vicino alla distruzione e soprattutto a coltivare con tenacia la speranza, che non risparmia dal male, ma dà la forza per affrontare gli ostacoli, anche quelli che appaiono insormontabili. La speranza protegge dallo scoraggiamento e dalla disperazione, sconfigge la tentazione della rinuncia. Avere e trasmettere speranza significa sapersi affidare a Dio in ogni situazione della vita, specialmente nella prova, e preparare con fiducia un mondo nuovo. Pensieri coraggiosi e illuminanti che ci guidano di fronte alle scelte che tutti - come individui e come società - siamo chiamati a fare per dare un'anima al nostro futuro.

Fonte: Comunicati stampa
In libreria - Papa Francesco con Domenico Agasso: "Dio e il mondo che verrà"
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