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Vaccinarsi: scienza ed etica unite per un sì responsabile

Ecco come agisce il vaccino messo a punto da Pfizer e Biontech

Sono alcune decine i vaccini antiCovid-19 elaborati in questi mesi da diversi istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo: a dispetto di quella che potrebbe sembrare una frammentazione delle risorse nella lotta contro il coronavirus, è molto positivo il fatto che si siano avviati molti indirizzi di studio differenti.
È una guerra che si sta combattendo su più fronti e con tecniche alternative contro lo stesso nemico comune che ha provocato delle notizie non sempre rassicuranti: tempi di ricerca abbreviati, dubbi etici e morali circa l’utilizzo di embrioni umani, possibili scenari di sperequazione sociale e addirittura di eugenetica.

La Commissione Vaticana Covid-19 in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita ha redatto una nota in 20 punti che ribadisce la necessità che la lotta contro il virus sia a favore dell’umanità intera, senza discriminazioni o compromessi etici, riferendosi molte volte ai richiami del Santo Padre Francesco (https: //press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/12/29/0697/01628.html).

Per non disperdersi troppo nel “mare magnum” delle varie tipologie di vaccini che stanno entrando in uso in tutto il mondo, e volendo chiarire alcuni dubbi o perplessità, circoscriviamo il campo al solo vaccino attualmente disponibile in Italia per il quale è già partita l’inoculazione a circa 100.000 persone. Si tratta del prodotto delle industrie farmaceutiche Pfizer e Biontech che lavorano insieme già da alcuni anni sviluppando gli studi della biochimica ungherese Katalin Karikò, pioniera dell’mRNA. Per descrivere in modo semplificato il meccanismo d’azione dei “vaccini mRNA” occorre distinguerlo bene da quelli a “virus inattivato”, molto diffusi fino ad ora: in questi ultimi il virus viene “inattivato” ovvero reso incapace di produrre danni e introdotto nell’organismo che lo rileva come “intruso” e lo combatte producendo gli anticorpi necessari.

C’è quindi una risposta da parte del corpo umano che rende efficace il vaccino e quindi è soggettiva, dipendente dallo stato di salute del soggetto e dalle sue caratteristiche fisiologiche e biochimiche. Questo procedimento non è quindi statisticamente efficace al 100%, come non lo è nessuna terapia farmacologica, ma la scienza medica lo ritiene comunque accettabile, confermato da grandi successi delle campagne vaccinali del ‘900 (poliomielite, vaiolo, ecc…).

Karikò ha messo a punto una tecnica che permette all’organismo di produrre gli anticorpi ad un particolare virus, semplicemente “istruendo” le cellule a produrre le innocue proteine che sono sulla sua superficie cellulare. Infatti l’mRNA, molecola molto labile nell’organismo umano e per questo incapace di alterarne il genoma, ha come compito proprio quello di interagire con i ribosomi intracellulari per produrre le proteine “spike” del Covid-19, non quindi l’intero virus, neppure inattivato. La risposta immunitaria dell’organismo avviene ugualmente producendo gli anticorpi necessari.

L’mRNA inoculato, peraltro, non è frutto di passaggi in vitro su cellule vive né del Covid-19, né umane viventi, tantomeno di embrioni, bensì frutto di passaggi di sequenze biochimiche molecolari. Anche per questo vaccino non si ha comunque la certezza di efficacia, ma una percentuale molto alta (90-95%) che lascia ben sperare. In un mondo già impregnato di dubbi e insicurezze, in questo particolare momento dove le fatiche sono esponenzialmente incrementate e dove si riesce ad avere uno sguardo profetico e oggettivo, occorre alimentare la fiducia verso la scienza umana, riflesso e dono della sapienza divina: non si risolveranno i problemi con un irreale schiocco di dita, la lotta al Covid-19 è più plausibilmente ad un giro di boa, ma possiamo cominciare a guardare altri grafici, a leggere altri numeri.

Ogni vaccinato in più è un contagiato in meno e uno spiraglio di sereno verso la conclusione di questo capitolo della storia perché il cammino dell’umanità si appoggia su poche certezze, ma segue la strada segnata dalla luce di molte speranze.

Fonte: Il Cittadino
Vaccinarsi: scienza ed etica unite per un sì responsabile
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