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50mi di matrimonio: un amore "per sempre"

Una riflessione a margine delle celebrazioni per le coppie di sposi presiedute in queste settimane dall'Arcivescovo

 

In queste ultime settimane, Mons. Marco Tasca sta celebrando in Cattedrale le S. Messe per i 50mi anniversari di matrimonio festeggiati negli ultimi tre anni; un traguardo importante per tante coppie genovesi che stanno partecipando con emozione a questi momenti. 

A questo proposito ci è giunta in redazione la lettera di una nostra affezionata lettrice e abbonata, la Sig.ra Patrizia, che, in occasione del suo 50° anniversario, ha partecipato con suo marito alla celebrazione, e ha indirizzato a noi una riflessione che vi proponiamo. 

Quando 50 anni fa abbiamo progettato di unire la nostra vita, non abbiamo fatto solo una scelta d’amore, ma soprattutto di volontà e decisione: abbiamo accettato volontariamente un legame con precisi paletti, come quando si è al volante: decidersi per una strada vuol dire escluderne altre… quindi sposarsi è stato scegliere un percorso a senso unico dove i cartelli vietano l’io e il tu, ma indicano numerose soste per il noi. 

Con il matrimonio si accetta una sfida a lungo termine: sul podio dei vincitori il premio ambito contiene parole di grande peso e valore.

Il traguardo è prestigioso, ma quanto è stato importante affidare al Signore la decisione di confidare in Lui per gli ostacoli degli anni futuri!

Ma quali ostacoli?

Il primo è dentro ad ognuno di noi: l’amore coniugale non si nutre di esperienze eccezionali ma del banale quotidiano, facendo i conti con i limiti, i difetti, gli umori propri e del coniuge.

Si dice che la routine uccida l’amore: niente affatto! Occorre rivalutare la vita noiosa e ripetitiva perché nel giorno dopo giorno si può gustare la serenità dell’aver fatto il proprio dovere. Nei momenti più difficili della vita, la routine è l’ancora per non affondare. 

Il secondo ostacolo è fuori dalle mura domestiche. Ne fanno parte i modelli della nostra società oberata dal consumismo e dalla pubblicità che crea falsi bisogni capaci di instillare nella coppia malumori e delusioni.

E’ la favola del “mulino bianco” che tutti ben conosciamo.

Correre dietro a ciò che luccica è come inseguire con lo sguardo una stella cadente: un attimo e ritorna il buio. 

L’ultimo ostacolo è il tempo che, alleandosi con il destino, non è un nemico da poco. Il tempo cambia la coppia e non solo esteriormente. Porta imprevisti, inciampi e difficoltà più o meno gravi, scalfisce le sicurezze e allenta i nodi del proprio legame. 

Chi ha raggiunto questo traguardo ha cominciato una conversazione che dura da anni, senza essersi mai interrotta: parlarsi, confidarsi, sfogarsi, consolarsi, sostenersi, ridere insieme anche di se stessi, aprire il cuore all’altro. E se oggi, dopo 50 anni insieme, appariamo tutti più taciturni, non è perchè non abbiamo più nulla da dirci, ma perché ci conosciamo così bene da sapere in anticipo quello che l’altro pensa o vuole. 

Chi ha raggiunto questo podio, oggi ritira il meritato premio dove sono indicate per noi le parole “per sempre”.

Patrizia

Fonte: Il Cittadino
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