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Politica, una crisi folle e ingiustificabile

Forti preoccupazioni per dell'UE dopo le dimissioni di Mario Draghi

L'Istat, confermando le sue stime preliminari, rileva che nel mese di giugno l'inflazione ha raggiunto il livello record dell'8%, che ci riporta indietro al lontano 1986, che per le famiglie in maggiore difficoltà economica diventa normalizzato il 10% e le porta nel maggiore parte dei casi al di sotto della soglia di povertà riducendo in modo sensibile la loro capacità di acquisto e di sopravvivenza. L'aumento dei costi è ormai diventato generalizzato e stanno cominciando a muoversi verso l'alto anche i tassi di interesse, come confermato anche dall'ABI, l'Associazione Bancaria Italiana, con una crescita che nel mese di giugno ci ha riportati ai livelli di cinque anni fa.
La Banca d'Italia nel suo Bollettino economico conferma che nel caso di blocco totale della fornitura di gas russo gli effetti sulla situazione economica italiana sarebbero catastrofici, con il Pil di quest'anno che si fermerebbe, nella migliore delle ipotesi, all'1%. L'Inflazione negli Stati Uniti continua a crescere ed in giugno ha raggiunto il 9,1%, il livello più alto dal dicembre del 1981, costringendo la Federal Reserve a procedere con un nuovo forte rialzo dei tassi di interesse dello 0,75% che sarà ufficializzato nella prossima riunione prevista a fine luglio, mettendo in grave difficoltà il presidente Joe Biden in vista delle prossime elezioni di "midterm" che si terranno in novembre.
Le previsioni economiche della Commissione europea confermano le aspettative negative già indicate dagli esperti, con una previsione per il 2023 nell'Ue di una crescita del Pil che si fermerà intorno all'1,5% contro il precedente 2,3% e che in Italia registrerà uno 0,9%, il dato più debole di tutta l'area presa in considerazione, ed in Germania si fermerà ad un modesto 1,3%. La Commissione conferma anche che l'economia europea resta "vulnerabile" e che "un'ulteriore impennata dei prezzi del gas in Europa è destinata a passare ai consumatori anche attraverso i prezzi dell'elettricità. I rischi rimangono elevati e dipendenti dalla guerra. Nuovi aumenti del prezzo del gas potrebbero far salire ulteriormente l'inflazione e soffocare la crescita".

L'unione Europea e la Nato sono attonite di fronte allo squallido teatrino messo in scena dalla politica italiana, con il premier Mario Draghi costretto a rassegnare le sue dimissioni, respinte in prima istanza dal presidente Sergio Mattarella, per non sottostare ai ricatti dei partiti politici che sostengono il governo che ormai antepongono esclusivamente i loro interessi personali a quelli del paese e dei cittadini. Nello stato di confusione attuale il lavoro diventa sempre più precario: la multinazionale finlandese Wartsila, approffittando della debolezza dell'esecutivo, ha licenziato altri 450 addetti su 970 nello stabilimento dove vengono prodotti i motori marini a Trieste nonostante le promesse fatte solo quindici giorni fa ad Helsinki al nostro ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti dal suo omologo Skinnari, che aveva dato ampie rassicurazioni sulla permamenza a Trieste del gruppo.
L'economia va verso la rovina senza guida, ma ormai da molti decenni l'economia italiana non la indirizza più nessuno ed è necessario capire che la parte di paese che nonostante tutto continua a crescere, con la fatica e la costanza di una fetta sempre più modesta di imprenditori e lavoratori, non è più in grado di sopportare i pesi che si porta sulle spalle ed i cittadini non possono più accettare di vedere un paese che corre verso una drammatica crisi economica e sociale solo per i caprici e la sete di potere dei partiti e delle forze politiche. E' necessario avere il coraggio di capire che non possiamo continuare a nasconderci ed a prendere tempo perchè "potrebbe essere peggio" ma dobbiamo avere un esecutivo forte in grado di decidere e mettere in campo una strategia per i prossimi decenni e non per i prossimi mesi.

Fonte: Il Cittadino
Politica, una crisi folle e ingiustificabile
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