Funivia del Mottarone, una tragedia nazionale
14 vittime; sopravvissuto solo un bambino di 5 anni
“È stato un fulmine a ciel sereno in questa giornata di Pentecoste che è stata anche una giornata di piena ripresa di tutta l’attività turistica”: così don Gianluca Villa, parroco di Stresa, cittadina di poco meno di 5mila abitanti. “Stresa pullulava di vita al mattino” e poi la notizia, “che ci è giunta tra le 12 e le 12.15 ha oscurato il sole di questa giornata”.
Le pendici del Mottarone sono diventate spettatrici impotenti della tragedia.
Mancavano pochi istanti prima che la cabina raggiungesse i 1491 metri della cima, dopo 20 minuti di un tragitto mozzafiato della Funivia Stresa-Alpino-Mottarone che attira migliaia di turisti ogni anno regalando un panorama incredibile sul lago Maggiore e le montagne che vi si immergono. Un cavo di acciaio si è spezzato, il sistema di protezione non ha funzionato e la cabina è rovinata a terra e ha ribalzato giù per il dirupo scosceso, per poi accartocciarsi definitivamente contro gli abeti delle pendici del monte. Il bilancio è salito a 14 vittime. Erano 15 i passeggeri anziché i 50 che normalmente trasporta ogni cabina, causa Covid. Solo il piccolo Eitan di 5 anni è sopravvissuto, ed è stato portato al Regina Margherita. Olimpia Bossi, procuratore capo di Verbania, ha subito disposto il sequestro della funivia ed ha aperto le indagini per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Le indagini dovranno capire che cosa ha spezzato un cavo d’acciaio che aveva superato la revisione e i lavori del 2016 che erano costati oltre 4 milioni di euro.
Sarah Numico
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