Genova e Liguria
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Incidente mortale nel cantiere del Terzo Valico, don Moretti: «Vicini alla famiglia dell'operaio»

Un'opera necessaria che vede occupati circa 150 operai

Incidente mortale nel cantiere del Terzo Valico, don Moretti: «Vicini alla famiglia dell'operaio»

Al confine tra Liguria e Piemonte, dentro il tunnel in costruzione del Terzo Valico, una fiammata causata da una fuga di gas ha portato alla morte di un operaio e il ferimento di un collega. L’incidente è avvenuto nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 febbraio durante lo scavo di una galleria nel cantiere Val Lemme del Terzo Valico. Qui ha trovato la morte Salvatore Cucè, 33 anni, trasfertista proveniente dalla Calabria, che lavorava per la Seli Overseas (gruppo Webuild), come il suo collega che è stato trasportato in ospedale a Novi Ligure per le importanti ustioni riportate sul corpo.
L’incidente ha provocato l’immediato sciopero da parte di tutti i lavoratori impegnati sui tanti fronti dell’opera per l’intera giornata, mentre i carabinieri di Voltaggio e Novi Ligure hanno avviato gli accertamenti per comprendere l’esatta dinamica.
Don Massimiliano Moretti, cappellano del lavoro, ha visitato il cantiere della Val Lemme il 4 dicembre 2022 in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, patrona tra gli altri di tutti coloro che lavorano con gli esplosivi, celebrando la S. Messa per circa 150 operai impegnati in quella zona all’interno del tunnel in costruzione.
“Sono stato colpito dal clima fraterno che mi è parso di cogliere tra quei lavoratori, – racconta don Massimiliano - molti dei quali provengono dal Sud Italia. Quando ho chiesto come fosse il lavoro dentro quelle gallerie a quella profondità mi è stato ovviamente risposto che si tratta di un lavoro molto duro. Si lavora su turni di otto ore a ciclo continuo sempre con la luce artificiale, in mezzo a rumori molto fastidiosi in un via vai di mezzi continuamente in movimento. L'aria arriva con le pompe che la spingono all'interno delle gallerie ma spesso è appesantita da polveri sospese che non sono certamente salutari. Si scava nella pietra e si usano anche esplosivi e, anche per questo, il lavoro è molto delicato. Il capo cantiere mi diceva che non si trovano molte persone che siano disposte a fare quel lavoro e soprattutto rispondono alle domande di assunzione i giovani del sud Italia che vivono con una grave crisi occupazionale.
Eppure il clima all'interno di quella comunità di lavoratori era davvero fraterno! Uomini dal volto indurito dalla fatica con grosse mani callose, che al termine della Messa ridevano e scherzavano tra di loro godendosi il momento di festa.
Una persona mi ha detto: "Qui il lavoro è duro e molto intenso e noi non abbiamo nemmeno il tempo per litigare. Ci vogliamo tutti bene come fossimo fratelli".
Purtroppo, forse per una fuga di gas, c'è stata un'esplosione che ha colpito Salvatore Cucè, morto sul colpo e un suo collega che attualmente è ricoverato in gravi condizioni. A volte nonostante le doverose attenzioni che riguardano la sicurezza esistono circostanze fortuite che sono assolutamente imprevedibili, soprattutto per chi lavora in condiziono così estreme.
Siamo vicini alla famiglia dell'operaio defunto e a tutti i suoi colleghi che ringraziamo perchè con il loro duro lavoro stanno permettendo alla nostra città di aprirsi un varco verso il Nord che permetterà un maggior flusso di traffici commerciali e quindi garantirà moto più lavoro per tutti”.
Lo scavo del terzo valico
Il progetto del terzo Valico dei Giovi consiste nella realizzazione di un linea ferroviaria ad alta capacità e velocità per collegare la città di Genova alla pianura padana. Si tratta di 53 km di cui 37km in galleria partendo dai binari in zona Fegino per arrivare fino a Tortona. Il progetto avviato nel 1991, ma solo nel 2012 viene avviato il primo lotto costruttivo permettendo l’apertura dei cantieri nei 14 comuni attraversati dall’opera.
Ad oggi lo scavo ha raggiunto l’85% e si prevede il completamento della costruzione per la fine del 2024.

Fonte: Il Cittadino
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