10° anniversario del crollo della Torre Piloti

10 anni dopo Genova ricorda il tragico crollo della torre piloti nel porto di Genova, accaduto alle 22.59 del 7 maggio 2013. La commemorazione è iniziata nella cattedrale dove il card. Bagnasco ha celebrato la S. Messa in memoria delle 9 vittime del crollo davanti ai familiari e alle autorità. All’ambone, dopo la lettura del Vangelo, l’Arcivescovo emerito ha ricordato che oltre a fare memoria, in questo anniversario è necessario ribadire che quanto accaduto non avvenga mai più. “Non è un conforto passeggero quello che il Signore ci offre, - ha proseguito nell’omelia - ma è denso di fede, è la certezza che i nostri sono nella vita eterna, vivono con Dio e di Dio, e per questo ci sono accanto, ci guardano, pregano per noi e ci amano in attesa di ritrovarci per sempre nella gioia del cielo”. Il cardinale ha ricordato come il Signore ha detto che prepara un posto per tutti, e da questa affermazione scaturisce una fiducia che la croce di Cristo ha realizzato.

“Le croci che incontriamo – ha ricordato ancora - nel nostro cammino sono croci, cioè dolore, ma il loro significato è speranza, è la certezza di ciò che Cristo ci ha detto con il suo sacrificio. Fuori da questo orizzonte non vi è luce, e tutto resta solo oscurità e disperazione.

Concludendo ha voluto ribadire che solo “Gesù è la nostra meta, il principio e il fine del nostro andare nel tempo, del nostro navigare il mare dei giorni, ma è anche la bussola che ci orienta, ci accompagna e ci rassicura tra le tempeste”. E anche se il desiderio è quello di vivere una vita lineare e con un decorso fluido senza traumi, la prospettiva della fede è più ampia “che non ci esonera dai nostri compiti e non ci mette al riparo dalle croci e dai colpi improvvisi, ma ne dà un significato più alto e un futuro più vero”.

A conclusione della celebrazione sono intervenuti l’ammiraglio ispettore Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria e il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, portando rispettivamente un saluto e la vicinanza del corpo della capitaneria di porto e di tutta la città ai familiari.

Anche mons. Tasca ha voluto farsi presente attraverso una lettera nella quale prendendo spunto dal periodo pasquale ha ricordato che “una vita intera non basta a rimarginare certe ferite, ma il tempo pasquale che stiamo vivendo ci presenta in modo chiaro e definitivo che la morte non ha l'ultima parola.”

Dopo la celebrazione della S. Messa è stata posta una corona d’alloro alla base della stele eretta nel 2019 in ricordo del tragico avvenimento posizionata in piazzale Porta del Molo e successivamente è stata intitolata “via vittime della torre” la strada che costeggia la sede della capitaneria, con i familiari che insieme hanno scoperto la targa.