I Vangeli nell'arte - San Giuseppe lavoratore
La sua figura è descritta nei Vangeli di Luca e Matteo
Giuseppe fu lo sposo di Maria e padre putativo di Gesù. Uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso la via dei sogni. Nel Vangelo Gesù è chiamato “il figlio del carpentiere”. In questa memoria di San Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore, contributo al piano della salvezza. La festa di San Giuseppe è celebrata sia il 19 marzo sia il 1 maggio. Nel 1955 Papa Pio XII durante il decennale delle Acli, che coincideva con la festa dei lavoratori, istituì la festa di S. Giuseppe artigiano.
Le poche notizie su San Giuseppe fornite dai Vangeli sono riportate da Matteo e Luca: lo sposo di Maria e padre adottivo di Gesù era un uomo giusto, discendente dalla stirpe di Re David, viveva a Nazareth e faceva il falegname. Promesso a Maria, quando seppe che era incinta, decise di non ripudiarla dopo che un angelo gli apparve in sogno. Sempre in sogno, dopo la nascita di Gesù, un angelo lo esortò a fuggire in Egitto per salvare il Bambino dalla persecuzione di Erode, e alla morte di Erode poté riportare Maria e il Bambino a Nazareth, grazie all’altra visita dell’angelo.
Giuseppe è presente nel Vangelo un’altra volta quando Gesù dodicenne si allontana dai genitori per discutere con i dottori del Tempio. Null’altro si conosce di Giuseppe se non ciò che deriva dalle fonti apocrife, dalle credenze e dalle devozioni popolari, determinandone l’iconografia. La figura di uomo maturo, spesso anziano, molto più vecchio di Maria, è dettata dalla necessità di mettere in risalto la paternità divina di Cristo, i vangeli apocrifi addirittura lo descrissero Giuseppe come un anziano vedovo.
La rappresentazione di Giuseppe sposo scelto di Maria la troviamo in un opera molto conosciuta di Raffaello Sanzio e conservata alla Pinacoteca di Brera: lo “Sposalizio della Vergine” (1504). Secondo la tradizione apocrifa, Giuseppe è rappresentato come un uomo maturo: Raffaello lo dipinge con barba, segno di maturità e saggezza. Il bastone fiorito che tiene in mano, fa di lui il prescelto perché facendo germogliare e fiorire la sua verga secca Dio lo indicò come il prescelto per sposare Maria. A differenza di Maria porta i piedi scalzi, segno della sua umiltà, mentre vicino gli altri pretendenti delusi spezzano la loro verga. Maria è vestita di rosso per indicare la sua umanità, con un mantello blu per indicare la sua divinità di cui è rivestita come Madre di Dio. L’anello unisce i due sposi nel vincolo del matrimonio.
In un’altra opera troviamo la rappresentazione di San Giuseppe padre e lavoratore: il dipinto di Georges De La Tour rappresentante “San Giuseppe falegname” (1642) conservato al Louvre. Il dipinto ha per soggetto San Giuseppe mentre sta lavorando vicino a Gesù bambino, il quale accende una candela. San Giuseppe è un falegname che lavora il legno ed è patrono di questa corporazione. La trave che San Giuseppe sta segando è interpretata come una prefigurazione del legno della croce su cui Gesù morirà. Nel buoi di una scena notturna due figure si confrontano: un fanciullo e un vecchio chino. Si tratta di San Giuseppe falegname che nel dipinto di Georges De La Tour è assistito da un attento e curioso Gesù Bambino. Egli ne illumina i gesti antichi di carpentiere, facendo schermo con la mano sinistra alla lunga fiammella del cero.
A terra, fermato dal peso del piede di Giuseppe, è un trave entro il quale egli pratica un foro con un succhiello, accanto un maglio di legno ed una sgorbia. Nella simbologia del dipinto un chiaro riferimento alla croce, sulla quale si giocava la salvezza del mondo.
La luce emanata dal volto del bambino, simbolo dell’incarnazione divina, rischiara la fronte corrugata di Giuseppe sulla quale è impressa l’angoscia per il destino del figlio. Nell’immagine di Giuseppe il pittore sembra voler incarnare l’accettazione del destino da parte degli uomini e la capacità di svolgere il nostro compito umilmente, lasciandoci guidare dalla luce di Cristo, nel fanciullo risplende la purezza dei prediletti del Regno dei Cieli.
Foto: “Sposalizio della Vergine”
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