Comunità diocesana
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Lettera del Cardinale alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che frequentano il Catechismo

Al centro l'importanza di realizzare il presepe, cuore del Natale,  in ogni casa

Lettera del Cardinale alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che frequentano il Catechismo

Il Cardinale Arcivescovo, anche per il Santo Natale 2018, ha scritto un messaggio alle tante famiglie dei ragazzi del catechismo che ogni settimana accompagnano in parrocchia i loro figli, dimostrando con questo gesto che, pur tra mille difficoltà, credono nella bontà della formazione che viene offerta.

La storia che si dipana racconta di una famiglia che insieme costruisce il presepe e lo fa seguendo un progetto che vede la partecipazione di tutti i membri, ognuno secondo le sue competenze specifiche e l’età.

Tutti lavorano per il progetto comune: questo cementa sempre più la loro comunione e favorisce il clima di famiglia che, nel suo piccolo, realizza la rappresentazione del più grande progetto della storia di tutti i tempi, quello di Dio che si fa uomo per amore. La collaborazione e la gioia di lavorare per un unico obiettivo portano ad un risultato insperato: il presepe costruito da loro vince il I° premio fra la gioia di tutti: è stata una grande lezione sul tema del progettare, un’arte conosciuta benissimo dal Padre.

Il Cardinale, nel suo scritto ai genitori, parte dal progetto che a Natale vede la sua realizzazione nell’Incarnazione del “Figlio eterno di Dio” che nasce tra noi, per evocare poi altri temi che vanno oltre, come quello della memoria che lo stupore del Natale sollecita, facendo emergere ricordi di “volti cari”, “di momenti belli”, “di buoni sentimenti” che vengono alla superficie dal tempo passato dell’infanzia, quando gli eventi della fede erano vissuti nella purezza ingenua dell’età e per questo percepiti splendidi… Ma tale tempo del Natale non deve però - dice il Cardinale - essere sentito come una favola, perché esso è un “fatto”: se fosse solo una favola saremmo veramente infelici e in cammino verso il vuoto.

Da Betlemme cominciano tutti i nostri giorni e se continuiamo a vedere accesa la luce che irruppe in quella notte oscura “la nostra vita assumerà la forma del presepe”. E’ questo il centro della lettera: il presepe diventa vita vissuta ogni giorno da ciascuno di noi; in esso troviamo l’umiltà di Dio che si fa simile a noi per donarci la vita, i pastori con le fatiche come le nostre, le ombre e le luci come ci sono nella vita di ciascuno, vediamo strade e sentieri dove le figure camminano, si incontrano, vanno verso un'unica meta, gli angeli che volano: sono gli annunciatori del divino che è lì presente nel Bambino custodito e protetto da Maria e Giuseppe. E’ il mondo altro che esiste e che spesso, indaffarati e distratti come siamo, dimentichiamo, ma c’è e ci abbraccia e ci attende.

Infine i Magi: gli uomini in ricerca del senso del tutto, che ci insegnano a percepire le cose come segni di Dio.

L’Arcivescovo quindi, alla luce di tutto, conclude che per ciò che rappresenta in sé il presepe non può mancare nelle nostre case, perché è, sì, sentimento e poesia, ma è soprattutto il cuore della nostra fede, della nostra speranza e la forza per camminare nelle responsabilità, prima di tutto in quelle che la famiglia porta con sé. Stiamo per vivere giorni di grande gioia, di cui spesso il mondo fuori non sa il perché: il presepe ce lo ricorda! 

Ciascuna parrocchia potrà ritirare le copie necessarie per tutti i bambini e ragazzi del catechismo presso l’Ufficio Catechistico Diocesano a partire da lunedì 26 novembre.

Per raggiungere anche i più piccoli, che non la ricevono al catechismo - e le loro famiglie - si invitano gli Istituti Religiosi a ritirare le copie necessarie per i bambini della propria scuola dell'infanzia (da lunedì a venerdì in orario 9.00-12.30; tel. 010.2700259).

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