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Famiglia: crescono i casi di povertà e di usura

Un’analisi da Fondazione Antiusura e Commissione Emergenza Famiglia

Famiglia: crescono i casi di povertà e di usura

L’introduzione ai lavori del Card. Bassetti al Consiglio permanente della CEI del 26 gennaio scorso ripropone al punto 6 la drammaticità di alcuni dati deflagranti sulla frattura delle nuove povertà che si sta sempre più consolidando nel nostro paese e in tantissime parti del mondo.
Come Fondazione Antiusura stiamo sempre più constatando l’ampliarsi del sovraindebitamento delle famiglie che, in momenti difficili come questo, non riescono più a far fronte.
I debitori insolventi sono sempre più una normalità. Un piccolo dato che aiuta a chiarire: nel 2012 era uscita una legge sulla possibilità di sdebitamento delle famiglie. È una normativa molto complessa che coinvolge avvocati, commercialisti e passa anche con una delibera del giudice fallimentare.
Ogni pratica va avanti parecchi mesi; i casi che abbiamo valutato in questi ultimi due anni sono più che quadruplicati rispetto a quelli esaminati nei sette anni precedenti! Quasi ogni giorno bussano alla nostra porta persone che si sono indebitate con banche e finanziarie e che, soprattutto per effetto della pandemia, non ce la fanno più.
I casi di usura di questi ultimi 6 mesi sono stati 7; le denunce di usura in tutta la nostra provincia, seconda dati fornitici dalla Prefettura negli anni anni 2012/2019 sono una quarantina. Aumentano anche le difficoltà nate per effetto delle separazioni.

Abbiamo letto che durante lo scorso 2020, la coabitazione coatta ha portato ad un loro aumento del 30%. È una percentuale enorme, che speriamo venga smentita dai dati ufficiali che usciranno fra non molto.
È però certo che la separazione, oltre ai danni facilmente intuibili soprattutto sui figli, spesso, molto spesso, produce difficoltà economiche rilevanti.
In questi giorni stiamo esaminando il caso di un marito, dipendente dell’esercito, lasciato dalla moglie che ha trovato un altro partner, con due bambini assegnati dal giudice alla consorte, che è costretto a vivere e dormire in caserma!
Negli ultimi due mesi, per aiutare persone che si sono trovate in difficoltà a causa del momento particolare che viviamo, abbiamo avviato una nuova iniziativa. Utilizzando la beneficenza arrivata in questi mesi, una elargizione fattaci da Banca Mediolanum e un somma attinta dalle nostre risorse, abbiamo istituito un plafond; lo abbiamo chiamato “Covid 19”. Per ogni singolo intervento possiamo deliberare fino ad un massimo di 4.000 €, l’aiuto può essere sia a fondo perduto, sia con un prestito diretto senza spese e interessi.
L’intenzione è prendere i considerazione situazioni che, con il nostro aiuto vengono portate ad una relativa sufficienza finanziaria.

Ad oggi abbiamo accolto una dozzina di richieste.
L’impegno a sanare le tante ferite causate dalla pandemia chiama in causa tutti, come cristiani e cittadini, e stimola un’assunzione di responsabilità comune. Non si può chiudere gli occhi di fronte alle tante poverà.
Il Presidente della CEI ricordava ancora, citando dati della Caritas italiana, che i “nuovi poveri” nel 2020 sono passati dal 31% al 45% della popolazione totale. E aggiungeva “occorre la volontà politica di andare oltre la logica delle misure di urgenza ….. per elaborare una strategia che sia davvero di sistema”.
Ci troviamo troppo spesso di fronte a sconvolgimenti psicologici, economici e spirituali vissuti da tante persone e famiglie.
Bisogna allora non limitarci a ricercare risorse economiche, talvolta indispensabili, ma essere anzitutto accoglienti facendo percepire a chi incontriamo che ci facciamo carico della loro realtà; che, fin dove possiamo, tentiamo essere dei propositori di speranza.

Presidente Fondazione Antiusura e Commissione Emergenza Famiglia

Fonte: Il Cittadino
Famiglia: crescono i casi di povertà e di usura
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