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Cerimonie funebri da lunedì 4 maggio: le disposizioni dell'Arcivescovo

Sarà consentita la partecipazione dei congiunti e comunque fino al massimo di un numero di quindici persone

Cerimonie funebri da lunedì 4 maggio: le disposizioni dell'Arcivescovo

Da lunedì 4 maggio saranno possibili le cerimonie funebri, con la partecipazione dei congiunti e comunque fino al massimo di un numero di quindici persone. Alla luce delle disposizioni governative e della Cei, il Cardinale Arcivescovo, tramite una lettera del Vicario Generale indirizzata a tutti i sacerdoti della Diocesi, ha disposto quanto segue:

  1. Prima dell’inizio della Celebrazione si chiuda la chiesa, almeno accostando le porte.

2. “Vista la possibilità di celebrare le Esequie anche con la Santa Messa, nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti, dove ifedeli — al massimo quindici — sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria”.

Si considera “distanza sanitaria”, quella di almeno 1 metro; si invita a segnare stabilmente i posti in chiesa secondo le distanze sociali. I partecipanti alla celebrazione delle Esequie indossino la mascherina (“Lettera” del Ministero dell’Interno, 30.04.2020).

3. “Il sacerdote indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, mantenga a sua volta un ‘adeguata distanza di sicurezza”.

Nella distribuzione della S. Comunione è necessario che il sacerdote indossi la mascherina di protezione. Nella medesima logica, dall’Offertorio sino ai riti di Comunione, le particole per i fedeli siano contenute in una patena a parte o in una pisside da coprirsi con la palla (animetta) o con il coperchio.

4. “La distribuzione dell ‘Eucarestia avvenga dopo che il celebrante abbia curato l’igiene delle proprie mani; lo stesso abbia cura di offrire I ‘ostia porgendola sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse”.

L’igiene delle mani sia praticata mediante un gel specifico contro il virus, immediatamente prima di distribuire la S. Comunione. Si invitino i fedeli, che desiderano ricevere il Sacramento, a restare in piedi quando il sacerdote scende con le particole consacrate.

5. “Per quanto concerne la sanificazione, la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica”

Si osservino i seguenti criteri:

i lini per la Celebrazione (corporali, animette, purifichini, manutergi) siano cambiati e lavati frequentemente; analogamente si curi l’igiene dei vasi sacri (calice, patena, pisside) e degli altri oggetti in uso;

scelta di prodotti igienizzanti idonei: no candeggina, no ipoclorito di sodio, in quanto danneggiano marmi e bronzi (“Comunicazione” del Ministero per i Beni e le attività culturali, 24.04.2020); – vengano trattate le superfici abitualmente utilizzate dai fedeli (sedie, banchi, maniglie, microfoni e pavimenti); la frequenza della sanificazione dipende dall’uso che si fa dell’ambiente. E possibile fare la sanificazione in proprio o avvalendosi di alcune Ditte certificate. Al più presto, sarà disponibile in Curia l’elenco dei prodotti idonei e quello di alcune possibili Ditte.

  1. “Al termine di ogni celebrazione si dovrà favorire il ricambio dell ‘aria”.
  2. “Ove siano presenti spazi idonei, contigui alla chiesa, si prenda in considerazione la possibilità di celebrare le esequie all ‘aperto, con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni sopra disposte.

Si consideri anche l’ipotesi di celebrare le Esequie funebri all’aperto nelle aree cimiteriali ove vi sia la possibilità di mantenere un adeguato distanziamento fisico’

Si preferisca la celebrazione in chiesa, perché è più facile ottemperare alle indicazioni sanitarie.

8. “L ‘Autorità ecclesiastica competente informi tutti i fedeli e chiunque entri in chiesa sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i suoi canali di comunicazione, sia affiggendo all ‘ingresso della chiesa stessa appositi cartelli informativi”. Si allega un facsimile da esporre alle porte delle chiese.

9. I Rev.di Parroci contribuiscano a “sollecitare i fedeli a porre la massima responsabilità per non esporre se stessi e altri a eventuali contagi. Di qui, l’esplicita richiesta di rimanere a casa a quanti presentano una temperatura corporea oltre i 37,5 0C, di non accedere alla chiesa e di non partecipare alle celebrazioni esequiali in presenza di sintomi di influenza o quando vi sia stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti”.

Come da disposizioni precedenti, il Cardinale Arcivescovo conferma:

– la modalità di amministrazione del Battesimo, della Riconciliazione, del Viatico, dell’Unzione degli Infermi, secondo la normativa C.E.I. (“Suggerimenti per la celebrazione dei sacramenti in tempo di emergenza Covid-19”, 17.03.2020);

 – che il servizio liturgico può essere svolto in analogia a quanto previsto nella Settimana Santa (“Disposizioni Cardinale Arcivescovo”, 29.03.2020);

–che si ometta l’invito ai fedeli a scambiarsi il segno di pace;

– che le acquasantiere restino vuote.

IN ALLEGATO LA LETTERA DI MONS. MARCO DOLDI, VICARIO GENERALE 

Allegato: Lettera ai Parroci.pdf (1,57 MB)
Fonte: Il Cittadino
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