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2 novembre. S. Messa nella zona del Ponte Morandi. L'Arcivescovo "Vicinanza, preghiera e fiducia: uniti per far ripartire la città".

L'Arcivescovo ha celebrato alla Certosa la S. Messa per la commemorazione dei fedeli defunti e ha poi visitato i presidi della Zona Rossa sotto Ponte Morandi

2 novembre. S. Messa nella zona del Ponte Morandi. L'Arcivescovo "Vicinanza, preghiera e fiducia: uniti per far ripartire la città".

"In questo giorno così caro per la Chiesa e per l'umanità, giorno in cui ripensiamo ai nostri defunti e per loro preghiamo, non volevo non essere qui, insieme a voi, per pregare con voi e per voi e con i sacerdoti che nei giorni della tragedia, e poi giorno per giorno, hanno partecipato al vostro dolore e a quello della città tutta. Una tragedia che ha ferito persone, famiglie, affetti e lavoro". Ha esordito così nell'omelia pronunciata nella parrocchia di San Bartolomeo della Certosa, nei pressi del ponte Morandi, il Cardinale Bagnasco per la celebrazione della S. Messa per la commemorazione dei fedeli defunti venerdì 2 novembre. Tra le autorità presenti il Questore Sergio Bracco e il Prefetto Fiamma Spena.

Una celebrazione voluta per ricordare le vittime del crollo e per stare vicino a "voi, amici, familiari delle vittime, ai feriti, agli sfollati, ai tanti esercizi commerciali, alle imprese piccole o meno piccole che sono toccate pesantemente" ha detto ancora.

"In quei giorni - ha aggiunto Bagnasco - Genova ha mostrato la sua parte migliore, la capacità di umanità, la generosità, la dedizione, la forza, la tenacia, la compattezza. La vicinanza, a tutti i livelli, si è fatta visibile ed è stato un grande esempio per il mondo. La vicinanza deve essere, non solo una presenza di aiuti, ma un sostegno alla fiducia degli uni verso gli altri". Perché, ha spiegato dopo, "al di là delle prove della vita, ciò che fa paura è ritrovarsi soli".

L’Arcivescovo ha invitato infine tutti "a non cedere, a non arrendersi allo scoraggiamento ed allo sconforto, per alimentare lo sguardo sul futuro". Ha quindi invitato a lavorare "senza conflitti, senza divisioni, senza sguardi sospetti" perché "l'aiuto immediato è necessario, ma dobbiamo accrescere la fiducia gli uni gli altri".

L’Arcivescovo, che prima della Messa ha fatto visita al deposito dove vengono distribuiti beni agli sfollati e aver incontrato i volontari che vi operano (in particolare gli scout di Agesci, Masci, Cngei, Scout d’Europa),  si è soffermato qualche minuto con alcuni parenti delle vittime del crollo dello scorso 14 agosto e poi si è recato al limite della ‘zona rossa’ , alla presenza dell’assessore regionale Ilaria Cavo, per posare un mazzo di fiori e dopo la recita dell'Eterno riposo, guardando quel che resta del Ponte Morandi ha commentato: "È impressionante, sembrano due braccia che hanno perso il corpo, ma ritornerà tutto; la coesione per far ripartire la città esiste”.

 

 

Fonte: Il Cittadino
2 novembre. S. Messa nella zona del Ponte Morandi. L'Arcivescovo "Vicinanza, preghiera e fiducia: uniti per far ripartire la città".
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