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Uniti nel dono: "donare vale quanto fare"

Importanza del sostegno ai sacerdoti - Modalità per contribuire - Testimonianza di Mons. Piero Pigollo

Uniti nel dono: "donare vale quanto fare"

IL VALORE DELLE OFFERTE DEDUCIBILI

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza.

Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna
#DONAREVALEQUANTOFARE della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

“Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro - sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza.
La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi.”

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati. Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall'unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro.

In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da Don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, in una zona dove convivono persone di nazionalità ed età diverse. Ci porta nella comunità, vera e propria protagonista, motore delle numerose attività rese possibili grazie all’impegno dei volontari, coesi intorno al proprio parroco, visti e intravisti fino alla scena finale, tutta dedicata a loro. In questo luogo, Don Davide, infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, anche nei mesi più difficili della pandemia, è considerato dai parrocchiani un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita. Nei 4 filmati di approfondimento, oltre a quella di Don Davide, si racconta attraverso delle interviste ai collaboratori laici, anche l’opera di altri sacerdoti come Don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza coronavirus e Don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà.
Nei filmati è presente anche Don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Non solo video ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione. Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.
“I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto dei fedeli. – conclude Monzio Compagnoni - Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.

A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare interamente dedicata ai filmati e collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Uniti nel dono - sacerdote

LA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI SCIFONI

Uno dei protagonisti della video-maratona che recentemente Tv2000 ha dedicato alle offerte per i sacerdoti, è stato Giovanni Scifoni, attore, scrittore e regista ma soprattutto volto noto e molto amato del panorama televisivo italiano. In una breve testimonianza girata per l’occasione, Scifoni ha raccontato da par suo per quale motivo ritiene giusto sostenere in ogni modo i sacerdoti e il loro ministero.
“Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – ha detto – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro.
Un sacerdote, ad esempio, ha salvato il mio matrimonio.
Un altro ha salvato mia moglie in un momento disperato della sua vita.
Un altro sacerdote mi ha preso per i capelli e mi ha fatto tornare nella chiesa, in un momento in cui avevo deciso di abbandonarla e andare via.
E poi ce ne sono alcuni che mi hanno reso un artista migliore, perché io copio dal loro modo di esprimersi e comunicare, anche delle cose che faccio sul palco”.
“C’è un dono, però – ha concluso l’attore – per cui mi sento particolarmente grato nei confronti dei sacerdoti, ed è quello della domenica. Posso avere una settimana orribile, ma io so sempre che la domenica c’è qualcosa per me.
So che mi siederò su quella panca, su quella sedia o su quello sgabello, non importa dove, e comunque riceverò una parola, un’omelia, l’Eucarestia.
Gratis. Questo è impagabile”.
“Allora… – l’appello finale lanciato da Scifoni – facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti”.

Uniti nel dono - Scifoni

L'ESPERIENZA MISSIONARIA DI MONS. PIERO PIGOLLO

Mons. Piero Pigollo, sacerdote della diocesi di Genova, anche grazie ai fondi del Sostentamente clero che permettono a tutti i sacerdoti di avere un aiuto concreto per portare avanti il loro ministero e la loro missione, ha potuto trascorrere 5 anni a Cuba come sacerdote fidei donum. Un’esperienza di servizio che lo ha portato a contatto con una realtà completamente diversa da quella della sua diocesi dove l’emergenza quotidiana è uno stimolo continuo all’evangelizzazione. Ora Mons. Pigollo è tornato a Genova, al suo posto è partito per Cuba don Paolo Benvenuto e riprende una nuova ‘missione’ con caratteristiche diverse nella parrocchia di San Giovanni Battista di Sestri Ponente.
Don Piero guarda con preoccupazione a Cuba per la situazione pandemica che purtroppo non sembra arrestarsi. Gli abbiamo posto alcune domande su questo tema.

Come sta vivendo Cuba questo momento di pandemia?
Con molta preoccupazione per la facilità del contagio di questa nuova variante.
Sono moltissimi i contagi registrati negli ultimi mesi, e purtroppo sono molti anche i decessi.
C’è preoccupazione forte per mancanza di medicinali e cure. Qui in Italia oggi ci sono i presidi necessari, mentre laggiù manca tutto, dagli antibiotici all’ossigeno.
E come sta procedendo la campagna vaccinale?
Cuba ha un suo vaccino, prodotto sul territorio. La vaccinazione è dunque stata avviata, ma la diffusione della malattia non sembra arrestarsi.
Come si svolge la vita nella missione interdiocesana in questo momento e più in generale quali sono le dinamiche dell’esperienza missionaria a Cuba?
Quando sono arrivato eravamo in tre sacerdoti missionari, da Genova, Chiavari e Savona: eravamo uno per parrocchia. A Cuba le grandi difficoltà sono legate alla mancanza di trasporti e mezzi, ma l’amministrazione spirituale e materiale procede come altrove.
Ci sono molte piccole comunità a cui provvedere per la S. Messa, la catechesi degli adulti e dei ragazzi, la celebrazione della Parola.
In questo tempo di pandemia abbiamo dovuto sospendere tante attività, compresi gli incontri mensili per i disabili, che avevamo iniziato da poco a Santo Domingo. Partecipavano circa 25 disabili con le loro famiglie. Lo stesso dicasi per gli incontri per gli alcoolisti anonimi, per cui la parrocchia aveva messo a disposizione i propri locali. Siamo riusciti a mantenere il “comedor”, le mense di tutte e tre le parrocchie, seppur con numeri ridotti. Prima della pandemia assistevamo oltre duecento persone al giorno. La mensa continua il suo servizio per i bisognosi e gli ammalati, ma mancano i beni di prima necessità per l’adeguata preparazione dei pasti.
Che cosa le ha lasciato questa esperienza?
Senz’altro l’opportunità di conoscere nuovi fratelli e sorelle, sia coloro che sono parte della Chiesa, sia chi ne è fuori.
E’ stata un’esperienza “a largo raggio”; è stato molto produttivo il poter vivere un’esperienza di fraternità così completa, come ci ricorda Papa Francesco con “Fratelli tutti”. Altra esperienza di fraternità positiva e bella è stata quella con i confratelli con cui ho vissuto a Cuba. Ogni parrocchia in cui sono stato rimane in me, è come avere una grande famiglia allargata.

COME CONTRIBUIRE

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:

1 - Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 - Carta di credito
Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Nexi, Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

3 - Versamento in banca
Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità.
L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.

4 - Istituti Diocesani Sostentamento Clero
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).

L’offerta è deducibile.
Il contributo è libero. Per chi vuole queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.

Scarica la pagina speciale dedicata da Il Cittadino alla campagna "Uniti nel dono - #donarevalequantofare":

Allegato: 11_cittadino_0311_q.pdf (523,59 kB)
Fonte: Il Cittadino
Uniti nel dono: "donare vale quanto fare"
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