Chiesa e mondo
stampa

Il "cammino sinodale" del popolo di Dio

Verso l'assemblea del Sinodo, un'analisi sul "senso della fede dei credenti"

Il "cammino sinodale" del popolo di Dio

Prosegue la rubrica curata da Il Cittadino per accompagnare il cammino di avvicinamento e di racconto della XVI assemblea ordinaria generale del Sinodo dei Vescovi.
Questo terzo appuntamento è curato da don Riccardo Battocchio, Segretario speciale del Sinodo dei Vescovi, che si sofferma sul senso di essere popolo camminando tutti insieme.

Scoprire – o riscoprire e risvegliare – il “piacere spirituale” di essere popolo di Dio. È questa una delle possibili ragioni, non certamente l’ultima, che sorreggono e giustificano il “cammino sinodale” intrapreso negli ultimi anni dalla Chiesa cattolica, a livello locale, regionale e universale.
Nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, programmatica del pontificato, Papa Francesco ha usato l’espressione “piacere spirituale di essere popolo” come titolo di alcuni paragrafi (dal 268 al 274) nei quali invita i cristiani a sostare davanti a Gesù crocifisso riconoscendo il suo sguardo che «si allarga e si rivolge pieno di affetto e di ardore verso tutto il suo popolo» (n. 268).

Il popolo al quale si rivolge lo sguardo di Gesù, lo sguardo stesso di Dio, non ha confini: nessun essere umano e nessuna creatura è esclusa. Nella storia, nelle pieghe del tempo e dello spazio, Dio chiama alcuni uomini e alcune donne – di età, culture, appartenenze etniche diverse – a essere “segno” di questo popolo senza confini. Non solo “segno”, ma anche “strumento”: un segno che non si limita a indicare una realtà diversa da sé ma che in se stesso rende presente la realtà. In questo senso, il Concilio Vaticano II parla della Chiesa come “sacramento”, come «il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (Lumen gentium, n. 1).

In ogni sua porzione, anche la più piccola, alla Chiesa è data la capacità di accogliere e trasmettere la vita stessa di Dio, quella vita che Gesù ha donato nella sua morte, nella risurrezione, nell’effusione dello Spirito. Questa capacità non dipende né dal numero delle persone, né dalla loro forza sociale o dagli spazi pubblici che possono o non possono occupare. Essa viene da Dio e si presenta nella povertà di alcuni segni e di alcuni gesti: le parole dell’Antico e Nuovo Testamento, i sacramenti, la preghiera condivisa, l’amore reciproco, l’attenzione ai piccoli e a chi, per tanti motivi, si trova messo ai margini.

Se non siamo convinti che possa essere fonte di “piacere” far parte del popolo che è la Chiesa (e del popolo, assai più vasto, del quale la Chiesa è “sacramento”), risulta difficile comprendere cosa abbia spinto Papa Francesco a convocarci in Sinodo. La convocazione nasce dalla consapevolezza che è bello – anzi: è “piacevole” – essere Chiesa-popolo e che è giusto far conoscere a tanti e a tante quanto questo sia bello e piacevole. Si tratta di un piacere “spirituale”, frutto dell’azione dello Spirito Santo, e proprio per questo concreto, sensibile, efficace.

L’insieme delle iniziative che hanno preso il via nell’ottobre 2021, intese come “processo” o “cammino sinodale”, hanno lo scopo di cercare assieme alcune risposte a una domanda fondamentale: «come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?» (Documento preparatorio, 2).

La prospettiva è data dall’annuncio del Vangelo, della “buona notizia”. È questo il fine per il quale esiste la Chiesa, nelle sue diverse articolazioni. Il compito affidato a chi, per la fede e il battesimo, si riconosce parte viva del popolo di Dio è comunicare – con la vita e, quando serve, con le parole – una notizia che in quanto buona è anche fonte di gioia e di un “piacere” motivato e sorretto dallo Spirito di Gesù Cristo. Qual è questa “buona notizia”? È, per dirla con le parole di Gesù, la vicinanza del Regno di Dio: l’agire buono, creante, perdonante del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo raggiunge ogni persona là dove si trova e le dà la possibilità di passare ogni giorno da una situazione di morte a una vita non più minacciata dal male e dalla paura (ecco la “conversione” associata da Gesù all’annuncio della vicinanza del Regno e all’accoglienza della buona notizia).
L’annuncio del Vangelo va di pari passo a una comunità disposta a vivere secondo il Vangelo. Questo richiede un continuo processo di conversione che coinvolge i rapporti all’interno delle comunità cristiane – in famiglia, nella parrocchia, nei gruppi e nelle istituzioni ecclesiali, nelle comunità di vita consacrata, in ciascuna diocesi e tra le diocesi – e i rapporti con quanti condividono con i cristiani lo spazio, il tempo, le gioie e le sofferenze, destinatari anch’essi della “buona notizia”.
Comunione e missione sono strettamente intrecciate, in un rapporto di reciprocità. La conversione “comunitaria” non è semplicemente il presupposto della missione. La vita secondo il Vangelo, in una comunità di persone orientata al riconoscimento e al rispetto dell’altro (in altre parole: all’amore fraterno), è il contenuto stesso e il fine della missione. A questa conversione comunitaria-missionaria ci sollecita Papa Francesco rilanciando per questo tempo, come è suo dovere, il messaggio evangelico e la ripresa che ne ha fatto il Concilio Vaticano II.

La due sessioni della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, con le peculiarità che la caratterizzano rispetto alle precedenti assemblee (prima fra tutte la partecipazione a pieno titolo di circa 90 non-vescovi, oltre ai circa 270 Vescovi da tutte le parti del mondo), si inseriscono come momento particolarmente intenso di un cammino che le precede e le seguirà.
Il protagonista di questo cammino – lo si è detto e ridetto ma è sempre il caso di ricordarlo – è lo Spirito Santo: la persona-dono del Padre che rende presente nel tempo la vita divina che Gesù, il Figlio, ha donato perché il mondo abbia vita e l’abbia in abbondanza. È lo Spirito Santo che guida e ringiovanisce la Chiesa con i suoi doni.
Fra i doni dello Spirito c’è quello che, con la costituzione Lumen gentium, possiamo chiamare “senso della fede dei credenti” e che si esprime in diversi modi. Da ottobre 2021 in tante parti del mondo tanti gruppi di cristiani cattolici si sono messe in atteggiamento di ascolto delle varie espressioni del “senso della fede”. In molte parrocchie e diocesi, nelle diverse realtà ecclesiali, anche se non dappertutto allo stesso modo e con la medesima convinzione, ci sono stati momenti di ascolto reciproco. A livello nazionale, prima, e al livello continentale, poi, sono stati raccolti i frutti di questo ascolto. Ora vengono consegnati all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, in una prima sessione che i svolgerà dal 4 al 29 ottobre 2023 e, nell’ottobre 2024, in una seconda sessione.
Tutti i partecipanti dialogheranno, in piccoli gruppi e in plenaria, a partire da un testo chiamato “strumento di lavoro” (Instrumentum laboris), per arrivare a consegnare al discernimento del Papa, al termine della seconda sessione, i risultati dell’assemblea.
Lo Spirito Santo, si diceva, è il protagonista. È però un protagonista che sa far spazio e dar vita a diversi soggetti, rendendoli a loro volta protagonisti. Ad agire nell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi saranno tutti i membri, Vescovi e non-vescovi, e gli altri partecipanti, ma lo saranno in quanto rappresentano una Chiesa in cui ciascuno e ciascuna, con i propri doni, con i propri limiti e anche con i propri peccati (per i quali ogni giorno bisogna chiedere perdono), è chiamato/a a essere protagonista.

*Segretario Speciale
Sinodo dei Vescovi

Fonte: Il Cittadino
Il "cammino sinodale" del popolo di Dio
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento