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CEI - La prolusione del Card. Matteo Zuppi al Consiglio Permanente

Iniziata la visita ad limina delle Diocesi italiane

CEI - La prolusione del Card. Matteo Zuppi al Consiglio Permanente

Lunedì 22 gennaio si sono aperti i lavori del Consiglio Permanente CEI con la prolusione del card. Matteo Zuppi.

Il cardinale Presidente ha ribadito più volte la necessità della pace in un tempo di guerra: "La pace è quello di cui l’umanità ha più bisogno oggi. Guardando al contesto internazionale, non possiamo non esprimere forte preoccupazione per l’escalation di odio e violenza che, in Ucraina, in Medio Oriente e in moltissime altre parti del mondo, sta seminando morte e distruzione. Il rumore delle armi continua ad assordarci; il male della guerra si allarga; la società è come assuefatta al dolore e chi parla di pace è come se gridasse nel deserto".

Ognuno deve impegnarsi anche personalmente per la pace, ha detto Zuppi. "Non dobbiamo stancarci di invocare il dono della pace, di educarci alla pace, a partire dalle nostre case, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità. Le nostre Chiese devono abolire il linguaggio della discordia e della divisione, devono avere parole di pace, chiamando i fedeli a nutrire pensieri e sentimenti di pace. In quest’ottica, l’iniziativa dell’accoglienza dei bambini ucraini, che si sta realizzando grazie alla Caritas italiana, può offrire una parola di pace concreta: può essere un’esperienza davvero evangelica perché rende possibile a tutti la solidarietà, genera legami di fraternità e si prende cura degli ultimi, di chi è piccolo e soffre per la guerra senza nemmeno sapere il perché".

La vicinanza al Papa, che invoca la pace in continuazione, va manifestata sempre. La visita ad limina delle Chiese italiane, iniziata proprio lunedì, sarà un'occasione, ha ricordato il Cardinale Zuppi, per "portare ad limina Petri la ricchezza, la bellezza, ma anche le fatiche dei nostri vissuti ecclesiali e del nostro camminare insieme. Allo stesso tempo, incontriamo il Vescovo di Roma per condividere con lui le sfide odierne per l’annuncio del Vangelo, accogliendo come consegna la sua parola per tutte le nostre Chiese. E tutto questo in uno stile di grande franchezza, requisito essenziale per una Chiesa che voglia essere tutta sinodale".

In un tempo di crisi, evidenziato anche dai risultati del Rapporto Censis 2023, la speranza sembra offuscarsi: la pandemia e le conseguenze del Covid anche in campo economico, la guerra in Ucraina e in Terra Santa, hanno contribuito fortemente allo spaesamento della popolazione: "Nella nostra società si assiste a una divaricazione sempre più ampia tra chi è povero e chi è benestante, le disuguaglianze sono aumentate e c’è come una cronicizzazione della povertà. Lo si nota dall’accesso ai beni fondamentali come il cibo, i servizi sanitari e le medicine, l’istruzione soprattutto quella superiore. Il malessere dei poveri, che crea sacche di pericolosa depressione, deriva anche dalla consapevolezza che non c’è più un ascensore sociale che consenta di sognare un miglioramento. Consentire a tutti pari opportunità significa anche operare per eliminare la disuguaglianza di genere: non è ammissibile che le donne mediamente guadagnino meno degli uomini per le medesime mansioni. In generale, esiste nel nostro Paese un problema di riconoscimento della dignità delle persone e del loro lavoro, mal retribuito a causa di contratti precari e di lavoratori sfruttati". 

La prolusione integrale del Card. Zuppi disponibile sul sito della Conferenza Episcopale Italiana.

 

Fonte: Il Cittadino
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