Al cinema
stampa

Il giorno in più

Il giorno in più

Fabio Volo è uno di quei personaggi radio-televisivi che il cinema è stato in grado di cooptare con naturalezza ed efficacia sul grande schermo. La sua prima apparizione ne “La febbre”, intelligente film sulla crisi del lavoro per i giovani girato dieci anni fa da Alessandro D’Alatri, fu subito convincente e soprattutto di successo. Perché Volo, con la sua faccia da ragazzo qualunque, le sue origini umili (figlio di un panettiere, lavorava col padre prima di abbandonare tutto alla ricerca del suo posto nel mondo), la sua aria da eterno giovane sognatore è un volto perfetto con cui le generazioni più e meno giovani si riescono a identificare. Inoltre da qualche anno ha intrapreso anche la via della letteratura e ha scritto romanzi di grandissimo successo nei quali, sostanzialmente, Volo racconta se stesso, ma, in filigrana, tutta una generazione di giovani/adulti che, come lui, sono spaesati, instabili emotivamente e lavorativamente, all’apparenza cinici e rassegnati, ma in realtà ancora sognatori. I figli della desocializzazione. Un po’ come quelli che racconta Nick Horby in “Inghilterra”. Ora uno dei suoi libri è diventato un film, diretto da Massimo Venier e interpretato oltre che dallo stesso Volo anche da Isabella Ragonese. “Il giorno in più” racconta la storia di Giacomo Pasetti. Giacomo ha quasi quarant'anni, molte donne e poca voglia d’impegnarsi. Single a Milano è lasciato malamente dalla fidanzata di turno che sognava un amore maturo e le chiavi di casa. Abile osservatore del prossimo, ha sempre la battuta pronta e una donna di riserva per scaldarsi le notti. Intorno a lui madre, amici e colleghi provano a responsabilizzarlo, descrivendogli le gioie del matrimonio e della paternità. Ma niente sembra davvero emozionarlo tranne forse quella ragazza sconosciuta che ogni mattina incontra in tram e da cui proprio non gli riesce di staccare gli occhi. Turbato dalla sua grazia racconta a tutti di essersi finalmente innamorato e legato a una giovane donna di nome Agnese, quietando per qualche tempo il desiderio di chi lo voleva accasato. Una mattina, però, l’ideale Agnese lo inviterà a scendere dal tram per un caffè rivelandogli di chiamarsi Michela e di essere in partenza per New York. Dopo una cena e un primo lungo bacio, Giacomo la raggiungerà a sorpresa negli States per convincerla e convincersi che forse davvero l’amore “è una cosa meravigliosa”. Commedia romantica, che sembra fare riferimento ad alcuni capisaldi delle commedie americane contemporanee (una su tutti “C’è posta per te”), la pellicola si fa apprezzare soprattutto nella prima parte, quando la descrizione del single incallito Giacomo è perfettamente resa da Fabio Volo, credibilissimo nel recitare, di fatto, se stesso. La storia si disequilibra un po’, invece, quando s’inizia a girare sul suolo americano e i meccanismi diventano più farraginosi, fino a un colpo di scena finale davvero inverosimile. Ma forse è una scelta voluta, per dare alla pellicola il tono della fiaba. Comunque la forza del film, come del romanzo, è, come si è già scritto, quella di saper fotografare tutta una generazione di giovani/adulti cresciuti nell’epoca della desocializzazione e che si trovano a pagarne tutte le conseguenze.

Allegato: omelia_natale.doc (33,00 kB)
Il giorno in più
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento