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Al cinema - The Holdovers

Regia di Alexander Payne

Al cinema - The Holdovers

Siamo negli Stati Uniti nel 1970, nel New England e nella Burton Academy ci si prepara a partire per le vacanze di Natale. Cinque studenti devono però rimanere a scuola poiché qualcuno ha i genitori troppo lontani o chi invece addirittura viene escluso dalla propria famiglia. Tra questi vi è Angus Tully scontroso e ribelle, che non riesce ad accettare di dover rimanere a scuola. Proprio lui dovrà rimanere con il professore Paul Hunham, odiato da tutti, compresi i suoi colleghi, e con la cuoca Mary Lamb. Eppure proprio da questa forzata convivenza scaturirà qualcosa di buono.
Il mondo della scuola è uno dei luoghi più frequentati e amati dal cinema: già nel 1933 viene girato “Zero de conduite” di Jean Vigo, più vicini a noi nel tempo pensiamo ai vari film come quello sulla scuola di don Milani a Barbiana, a "Io speriamo che me la cavo" diretto da Lina Wertumuller, o in questi giorni in sala “Un mondo a parte”.
Per non parlare poi dei film ambientati proprio in collegio e su tutti “L’attimo fuggente”, o al femminile “Monna Lisa smile”.

La scuola è un microcosmo in cui emergono le psicologie, le dinamiche tra i personaggi e Alexandre Pyne non smentisce queste caratteristiche. Già dall’inizio “The Holdovers” ci immerge nell’atmosfera di un luogo isolato, sepolto dalla neve, una scuola per ragazzi che hanno famiglie ricche alle spalle.
In questo senso il film può ricordare “L’attimo fuggente”, ma in “The Holdovers. Lezioni di vita” emergono maggiormente problemi sociali con la guerra del Vietnam che aleggia sullo sfondo.
Alexander Pyne filma una sorta di commedia dolce- amara e romanzo di formazione ed è bravo a scolpire efficacemente il carattere dei protagonisti, i quali a poco a poco impareranno a fare i conti con le proprie sofferenze riuscendo così a fare emergere anche il loro lato migliore.
Tra battute fulminanti e ironiche, a tratti sfrontate, il racconto si fa più introspettivo senza però mai indulgere ad un effetto lacrimevole. “The Holdovers” è un ottimo film che affronta temi come l’adolescenza, la genitorialità, la solitudine, ma parla soprattutto di riscatto e di speranza.
Nel 2024 Paul Giamatti con The Holdovers ha vinto il Golden Globes (uno dei premi più prestigiosi) come miglior attore in un film brillante, mentre Da'Vine Joy Randolph (nei panni della cuoca) ha vinto l’Oscar come migliore attrice non protagonista.

Fonte: Il Cittadino
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