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Cambiamenti in atto nelle Diocesi - L'esempio di Venezia

Mons. Francesco Moraglia: “Ministeri istituiti a servizio della Chiesa”

 Cambiamenti in atto nelle Diocesi - L'esempio di Venezia

Continuiamo il viaggio fra le Diocesi italiane che stanno vivendo in questi anni una fase di cambiamento e di trasformazione.

A Venezia dal 31 gennaio 2012 è Patriarca il genovese Mons. Francesco Moraglia. Ad agosto 2023 il Patriarca ha indirizzato alla Diocesi la lettera “Ministeri istituiti a servizio della Chiesa”, pienamente inserita e in sintonia con il cammino sinodale della Chiesa universale, cui spesso Mons. Moraglia fa riferimento.

La lettera, come suggellato anche dall’immagine di copertina che propone il fonte battesimale della Basilica di San Marco, richiama in particolare il tema dei ministeri.
Come suggerisce anche il Sinodo della Chiesa universale con il suo cammino dinamico, il “comune guardare di tutti i fedeli alla persona di Gesù Cristo” permette di esprimere il volto pieno della Chiesa stessa, che è la “comunità di coloro che, con il sacramento del Battesimo, hanno ricevuto l’impegno ad assumere e condividere la fede ricevuta e da annunciare e trasmettere continuamente”. Il Battesimo dunque, scrive Mons. Moraglia, è la “vera ricchezza del cristiano”, su cui fioriscono le vocazioni del popolo di Dio.

Il Patriarca ricorda che con il Motu proprio “Spiritus Domini” del gennaio 2021 il Pontefice ha aperto l’accesso alle persone di sesso femminile ai ministeri istituiti del Lettorato e dell’Accolitato. Inoltre, con il Motu Proprio del maggio 2021 “Antiquum ministerium”, Francesco ha istituito il ministero laicale del catechista. Moraglia invita dunque la sua Diocesi ad accogliere con gioia le indicazioni del Papa, preparandosi adeguatamente con una formazione liturgica: “Vi scrivo per invitarvi a considerare l’opportunità di individuare donne e uomini stimati e giudicati idonei dalla comunità perchè possano essere debitamente preparati a ricevere questi ministeri a servizio delle collaborazioni parrocchiali e delle parrocchie”.

Queste, scrive Mons. Moraglia in conclusione alla sua lettera, alcune delle caratteristiche dei ministeri istituiti:
- i ministeri sono una grazia suscitata dallo Spirito Santo, sono attuazione del Battesimo, segno della comune vocazione al servizio. La rinnovata attenzione ai ministeri istituiti è una “occasione di crescita” per tutta la Chiesa e in particolare per i fedeli laici;
- il fine di ogni ministero è il bene della comunità, in particolare di quella parte che è più fragile. Il ministero non è un ruolo da svolgere, ma una dimensione essenziale della vita del ministro;
- i ministeri non sono dei “riconoscimenti da esibire” ma l’esercizio effettivo di un servizio nella vita ecclesiale e sociale.
I ministri istituiti “si pongono nella comunità per sostenere e accompagnare – e non per sostituire – le molteplici forme di ministerialità di fatto” che sono già presenti e indispensabili per la vita della comunità.
Un’equipe diocesana appositamente formata sta fornendo ulteriori specificazioni rispetto all’identità e al carattere dei ministeri.

Fonte: Il Cittadino
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