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Faust

Regia di Aleksandr Sokurov

Faust

Regia di Aleksandr Sokurov

Il dottor Faust, medico e pensatore in eterna inquietudine nella sua sete di conoscenza, fa la conoscenza di un usuraio che, naturalmente non è altri che Mefistofele. In un crescendo di azioni sempre più nefaste Faust arriverà a vendere la propria anima pur di riuscire a sedurre la bella e giovane Margarete.
AleKsandr Sokurov, dopo Hitler, Lenin e Hiro Hito, conclude la tetralogia sul potere con il "Faust", un personaggio che porta in se' tutti gli altri.. Sempre seguito dall'usuraio, figura disgustosa sia dal punto di vista morale sia fisico (come viene rivelato in una sequenza che rivela una deformità del tutto anomala), Faust si danna indotto dalla fame e dalla lussuria, dal bisogno di conoscenza che lo porta ad una eterna inquietudine, ad un continuo girovagare tra boschi, strade, lande desolate e ghiacci come in girone dantesco, di chi non può mai trovare pace, per ritornare sempre al punto di partenza ma in un crescendo di azioni che lo portano ad uccidere e a sedurre e ad abbandonare la bella Margarete. Tutto in un tempo sempre incalzante e vorticoso.
Nelle immagini del film si ravviseranno influenze di pittori da Bosch a Durer, in un'atmosfera che vira al grigio, al blu più livido, ai marroni, solo a tratti le immagini sono illuminate dalla bellezza di Margarete; mentre nei dialoghi sicuramente si ravviserà anche l'influenza di Dostoeskij. Insomma un film cupissimo ma di grande spessore, che pone gli eterni problemi sul bene e il male, sulla salvezza e sulla dannazione, sulla libertà morale, sul senso del tempo da vivere. Un'opera tragica e attualissima che ha meritato la Palma d'Oro all'ultimo Festival di Venezia e che pone Sokurov tra i grandi registi del nostro tempo. Sicuramente (soprattutto i primi dieci minuti sono di fortissimo impatto) "Faust"  è per un pubblico maturo e preparato.
 

Allegato: sermones.JPG (11,20 MB)
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