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Al via l'anno giubilare delle Suore Medee

In occasione del 400esimo anniversario della morte della fondatrice

Al via l'anno giubilare delle Suore Medee

Sabato 3 giugno 2023, nella Chiesa del Gesù, si è data apertura dell’anno giubilare in onore della fondatrice Medea Patellani (Genova 1624 – 2024) nel 400esimo anniversario della morte.

Dopo un nascondimento di quattro secoli, oggi, Medea, emerge con forza nella sua attualità di donna aperta allo Spirito e alla sua novità in un periodo storico in cui la vita consacrata deve trovare nuove vie di presenza ed evangelizzazione.

La celebrazione è stata una esplosione di lode e di gioia animata dal coro del Rinnovamento nello Spirito che ha coinvolto l’assemblea.

La presenza di sua Ecc. Padre Marco Tasca, arcivescovo di Genova, di molti sacerdoti concelebranti e l’assemblea multiculturale, sono stati un segno di sinodalità e stima per un carisma che vive oggi nella chiesa e per la chiesa in tutta la sua forza continuando l’opera formativa della donna e della famiglia nell’accompagnamento umano e spirituale. Il segno visibile di un profondo e familiare rapporto che da sempre caratterizza il legame tra le Medee e il popolo in ogni realtà in cui sono inserite.

Alla celebrazione erano presenti la Madre Generale, suor M. Nives Zacchello con il suo Consiglio, le suore di alcune comunità in Italia e le rappresentanti delle comunità di Brasile, Bolivia, Albania, Congo, là dove la congregazione è presente.

Madre M. Nives, dopo aver ringraziato di cuore i presenti: sua Ecc. Padre Marco Tasca, i Padri gesuiti, i Sacerdoti amici, le sorelle Medee tutte, gli ex alunni e alunne, i fedeli, ha presentato la figura della fondatrice ed il suo Carisma, motivando la scelta della Chiesa del Gesù: “Non potevamo pensare di aprire questo anno giubilare in una Chiesa che non fosse stata questa bellissima del Gesù che Medea e le prime compagne hanno visto nascere, hanno frequentato per la messa quotidiana, la confessione, in questi confessionali che vediamo, ed in questa stessa Chiesa, per due secoli le Medee vennero sepolte.”

Nella sua omelia padre Marco Tasca, arcivescovo, ha ricordato che l’Istituto delle Medee ha una grande storia da raccontare, 400 anni dalla morte di Medea, 430 anni dalla nascita dell’Istituto e i 75 anni della sua presenza in Brasile: “noi abbiamo una grande storia da raccontare, quello che il Signore ha fatto in questi secoli attraverso le suore Medee”, “e credo che sia il primo passo per vivere un anno giubilare e ringraziare il Signore per tutto quello che lui ci ha regalato come Chiesa attraverso la vostra presenza care suore Medee”. Citando S. Giovanni Paolo II ha detto: “noi abbiamo una grande storia da raccontare” ma aggiungeva questa seconda parte in maniera affascinante: “abbiamo una grande storia da costruire”. “Un cammino che ha una via che è il Vangelo poi il Signore ci guiderà come e dove vuole Lui, ci basta sapere che è la strada giusta” e citando papa Francesco: “Per me è importante camminare, muoversi, avere il coraggio di alzarsi e camminare”.

Padre Marco ha poi messo in evidenza alcune caratteristiche di Medea: “Il primo aspetto che mi ha colpito è che Medea si è fatta guidare da padre Bernardino Zanoni gesuita. Oggi c’è un po’ la mania del fai da te. Medea ci insegna una cosa fondamentale per costruire una grande storia che è quella di lasciarci guidare”. “Lei si è lasciata guidare, impariamo anche noi a lasciarci guidare”.

Un altro aspetto è come Medea sogni un modo nuovo di vivere la consacrazione al Signore. Al suo tempo per la donna c’erano due possibilità o il matrimonio o la clausura. Medea, “ha iniziato un modo nuovo di vivere il Vangelo con un gruppo di maestre e insieme hanno fatto cose semplici” “educavano, formavano, davano esercizi a persone di vari ceti sociali insegnando la domenica la dottrina cristiana”. “È molto bello questo di avere una grande storia da costruire che non si basa sul numero e sull’età, aiutare gli uomini e le donne del nostro tempo a farsi le domande fondamentali della vita.

Sua eccellenza conclude la sua omelia citando S. Giovanni Battista e cosa ha significato per Lui l’incontro con Gesù nel Battesimo. “Questo è il mio Figlio prediletto ascoltatelo”. Anche Gesù riceve la sua missione attraverso S. Giovanni Battista. È importante affidarci all’intercessione di S. Giovanni Battista, di S. Caterina da Siena e Sant’Ignazio di Loyola, protettori delle Suore Medee perché il Signore ci indichi la missione che Lui sogna per noi. La missione si riceve. “Chiediamo questa grazia di essere sempre aperti a comprendere la missione che il Signore ci indica”. Cita anche il logo di questo anno giubilare – Una presenza che continua. “Il Signore Gesù vi illumini sempre per continuare ad essere presenza viva nella storia della Chiesa, tutto questo alla maggior gloria di Dio”. 

Come suore Medee siamo grate per questo inizio così solenne. Sarà un anno di eventi anche qui a Genova. Ringraziamo in particolare sua Ecc. Padre Marco Tasca, i sacerdoti convenuti, l’assemblea così numerosa e il coro del RNS che ha permesso alla celebrazione di essere un canto di lode e di ringraziamento alla maggior gloria di Dio.

 

Fonte: Il Cittadino
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