in Televisione
stampa

2012: notizie con pochi botti

2012: notizie con pochi botti

Pur accompagnato da alcune (inossidabili) tradizioni, come il cenone e altre usanze simili, il passaggio dal vecchio al nuovo anno stavolta ha riservato qualche piccola sorpresa, facendo registrare da parte dei media parziali scarti rispetto alle abitudini. Gli argomenti di lancio delle testate giornalistiche fra venerdì 30 dicembre, sabato 31, domenica 1 gennaio e lunedì 2 hanno ampiamente ripreso la pesantissima situazione del mercato del lavoro, poi il discorso del presidente Napolitano, la conferenza stampa di fine anno del premer Monti, le aliquote fiscali, l'aumento di alcuni prezzi dal 2012.
Non è mancato l'inevitabile spazio, soprattutto nei telegiornali, a danni e vittime dei botti di Capodanno, quest'anno fortemente sconsigliati non soltanto dalla crisi ma anche dal buonsenso, eppure sempre pronti a scoppiare fra le mani di qualche incosciente. Per la cronaca, si sono registrati due morti, più di cinquecento feriti e alcune decine di bambini in ospedale. Ancora una volta viene spontaneo chiedersi che cosa diavolo abbiano in testa coloro che si ostinano a usare impropriamente certi oggetti esplosivi.
Sembra che anche i mezzi di comunicazione abbiano scelto una sorta di "basso profilo" nei contenuti e nelle forme, pur non rinunciando a qualche titolo a effetto secondo le loro specificità. Emblematica, per alcuni aspetti, la scelta del "Venerdì", inserto settimanale della "Repubblica", che il 30 dicembre è uscito con una copertina dedicata a "I provinciali", ovvero alle persone che animano la vita dell'Italia di provincia senza farsi vedere né sentire. Quasi a voler dire che in questa fase sono da riscoprire luoghi, aspetti, persone e fatti normalmente considerati di secondaria importanza. Una sorta d'invito a tutti noi affinché riusciamo a capire cosa davvero è essenziale per la vita di ciascuno e di tutti.
Ampiamente ripreso è stato anche l'appello di Benedetto XVI in favore della convivenza civile in occasione della Giornata mondiale della pace, tradizionalmente celebrata il primo giorno dell'anno nuovo. L'attenzione del Papa si è concentrata soprattutto sui giovani, soggetti da "educare alla giustizia e alla pace", come sottolineato nel titolo del Messaggio per la ricorrenza. Nell'educazione dei giovani alla verità e alla libertà un compito fondamentale è affidato alle famiglie, agli insegnanti e alle varie guide che essi incontrano durante la loro crescita, ma anche i media hanno un potere forte in tal senso, con la loro capacità di fornire modelli di largo consumo e di facile presa proprio sulle nuove generazioni.
Ampio lo spazio riservato dalle testate informative alle parole del Santo Padre, che hanno avuto pure un collegamento indiretto con quelle di Napolitano nel discorso di fine anno. Anche il card. Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel richiamare i politici e le persone tutte alle proprie responsabilità, ha sottolineato la necessità di un pensiero positivo e fiducioso verso il futuro, dando continuità a quel filo rosso tessuto all'insegna del coraggio e della speranza anche nei discorsi del Presidente della Repubblica e del Papa.
L'attenzione è dunque caduta su argomenti molto concreti e molto attuali, che hanno ottenuto più spazio delle curiosità sociali o di costume normalmente dedicate al passaggio da un anno all'altro e degli oroscopi che ci hanno abituato negli anni a una presenza tanto ingombrante quanto inutile. Evidentemente gli italiani hanno poca voglia di credere a previsioni strampalate e senza fondamento, presi come sono dai numeri reali di una vita professionale, familiare e sociale che si è fatta più pesante per tutti e addirittura insostenibile per troppi.
Si spiega così anche il sostanziale flop del tradizionale "cinepanettone" natalizio che quest'anno aveva per protagonisti il solito (in tutti i sensi) Christian De Sica e Sabrina Ferilli, insieme a un gruppo di comprimari, per cercare di far ridere il pubblico di palato facile raccontando le "Vacanze di Natale a Cortina".
In molte piazze italiane si è fatto comunque festa, e anche questo i mezzi di comunicazione hanno documentato. Ma il clima generale che ci è stato trasmesso è quello di una certa sobrietà anche in canti, balli e battimani, perfino nelle trasmissioni televisive del 31 dicembre sera, solitamente chiassose e caciarone, in cui si è gridato (un po') meno del solito.

Allegato: bagnasco_tedeum.pdf (69,41 kB)
2012: notizie con pochi botti
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento