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Ragazza Aspy - come vorrei che il mondo ci capisse

L'esperienza di Agnese Spotorno 

Ragazza Aspy - come vorrei che il mondo ci capisse

Si chiama Agnese Spotorno, ha 17 anni, vive nel quartiere di Nervi, ha una bellissima famiglia, frequenta le scuole superiori, va agli scout, fa sport… e convive, come la chiama lei, con la sua ‘ombra’. Ce lo racconta lei stessa nel libro, scritto con l’ausilio della copywriter Irene Roncoroni, che si intitola “Ragazza Aspy – Come vorrei che il mondo ci capisse”.
Sì, perché Agnese ha una forma lieve della sindrome di Asperger, la cosiddetta ‘ombra’ che la accompagna, cresce e cambia con lei: “Sono poche le volte in cui si siede e fa da spettatrice alla mia vita – scrive – più spesso mi viene vicino e fa il possibile per disturbarmi e mettermi in difficoltà”.
Agnese, in queste pagine, racconta semplicemente come vive la sua vita di tutti i giorni, racconta delle sue conquiste e delle sue sconfitte, delle delusioni e delle gioie vissute dagli anni dell’asilo in poi; racconta del bel rapporto che ha con mamma Berni, con papà Marco e coi fratelli Emma e Pietro; e descrive come passa il tempo con i nonni, con gli zii, con i cugini, con gli amici, con gli scout…
Agnese racconta come vede il mondo, come sente e percepisce le situazioni e le circostanze, spiega i suoi comportamenti e le sue abitudini; tutto e tutti sono associati a un colore, a uno stato d’animo, a un’emozione. La sua vita è davvero piena di emozioni speciali, e leggere e scoprire la sua storia può aiutare a capire che quell’’ombra’, in tutte le sue diverse forme, non è altro che un diverso modo di vivere, poiché il cervello ‘aspy’ semplicemente funziona diversamente.
Agnese non ha parlato fino all’età di 3 anni, a scuola ha sempre avuto l’insegnante di sostegno, ha fatto un percorso lungo e difficile fatto di logopedia, psicomotricità, qualche volta è stata ferita dalle amicizie perché non si è sentita compresa, a volte si scatenano in lei crisi di rabbia intensa e profonda; il suo è stato ed è un percorso di vita in salita e faticoso; questi aspetti, sicuramente dolorosi, nel libro emergono chiaramente, ma nello stesso tempo si coglie anche la serenità e la consapevolezza che ha Agnese di non essere una ragazza ‘malata’: lei ogni sera riordina i suoi “cassetti delle emozioni” , emozioni talmente intense che, per come le descrive, nel leggerle sembra quasi di poterle toccare con mano; emozioni che ha dovuto imparare a vivere, gestire, elaborare, grazie anche al sostegno dei suoi genitori e della sua famiglia, che hanno condiviso con lei ogni passo, ogni sua caduta, ogni sua sconfitta, ma anche ogni sua gioia e ogni sua conquista.
Questo libro può essere un ausilio prezioso a genitori, insegnanti ed educatori per avere nozioni più precise sulla sindrome di Asperger e chiarire peculiarità, difficoltà, abitudini, eccellenze e limiti di chi vive con un cervello ‘diverso, ma non sbagliato’.
(Agnese Spotorno, “Ragazza Aspy – Come vorrei che il mondo ci capisse”, Ed. Erickson, euro 12)

Ragazza Aspy - come vorrei che il mondo ci capisse
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