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Cristo o Hitler? Vita del beato F. Jagerstatter

Cristo o Hitler? Vita del beato F. Jagerstatter

"Si può essere contemporaneamente cattolico o nazionalsocialista?". È stata questa domanda il cuore della vita di Franz Jägerstätter, contadino cattolico dell'Alta Austria che scelse di non contribuire con il suo lavoro e la sua obbedienza al rafforzamento della Germania nazista. Ed è forse questa domanda ciò che rende la figura di questo contadino obiettore di coscienza interessante e piena di fascino anche per chi ne legge la storia a settant'anni di distanza. Lo storico Cesare Zucconi ne ricostruisce le vicende in un libro documentato e appassionante: "Cristo o Hitler? Vita del beato Franz Jägerstätter" (edizioni San Paolo, 247 pp., 19 euro). In fondo, una delle domande che sorgono più facilmente, di fronte al ricordo di quell'epoca della storia è proprio: "era possibile opporsi"? E seguire Zucconi nella sua ricostruzione dell'ambiente storico e della biografia di questo semplice contadino è un aiuto a scrutarne il segreto e a cercare delle risposte. Jägerstätter non ne emerge come l'eroe solitario, né come il temerario. Un contadino, uomo allegro, gioviale, marito e padre di famiglia. Non un intellettuale, certamente, ma interessato alle cose del suo tempo, alla lettura del giornale, al colloquio con gli uomini. Epoi, nel profondo, un uomo di fede. Questo emerge con forza, e Zucconi lo propone, con discrezione, come linea interpretativa del "segreto" di questo uomo semplice, ma tra i pochi capaci di opporsi ad Hitler e alla follia nazista. Perché non fu un contestatore, Jägerstätter, ma neanche un conformista: fu un vero cristiano, che seppe approfondire il mistero di Cristo come unico vero "re" e, in tempi difficili, seppe riflettere sul valore profondo della pace: "non c'è stato un secolo in cui non ci fosse una guerra - scrisse all'inizio del secondo conflitto mondiale - ma ci sono sempre stati uomini che, nonostante tutto, hanno mantenuto in sé la pace e hanno accettato qualsiasi sacrificio per aiutare gli altri a raggiungere la stessa serenità interiore". In questo, Jägerstätter fu accompagnato dall'amore autentico di sua moglie. Una donna innamorata, appunto, ma non possessiva. Che qualche anno fa, a 95 anni, ha avuto il privilegio di assistere alla beatificazione di suo marito.

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