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Natività di San Giovanni Battista, Lc 1, 5-17

Tua moglie ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni

Questa domenica viene a coincidere con la festa della natività di Giovanni Battista, ultimo profeta e primo testimone di Gesù messia: il passo evangelico proposto alla nostra meditazione è tratto dai primi capitoli del vangelo di Luca, noti come 'vangelo dell'infanzia', nei quali, come in un dittico, sono introdotte le figure del Battista e di Gesù, con un evidente parallelismo di scene (annunciazione angelica - nascita - circoncisione e imposizione del nome).

Tua moglie ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni

Questa domenica viene a coincidere con la festa della natività di Giovanni Battista, ultimo profeta e primo testimone di Gesù messia: il passo evangelico proposto alla nostra meditazione è tratto dai primi capitoli del vangelo di Luca, noti come 'vangelo dell'infanzia', nei quali, come in un dittico, sono introdotte le figure del Battista e di Gesù, con un evidente parallelismo di scene (annunciazione angelica - nascita - circoncisione e imposizione del nome).Nella nascita di Giovanni sono già presenti alcuni aspetti della sua missione, che diverranno più chiari nella successiva presentazione della sua attività di battezzatore e di precursore del Cristo. Innanzitutto, siamo di fronte all'irruzione della grazia e del dono di Dio, nel momento in cui la sterile Elisabetta dà alla luce il figlio, annunciato dall'angelo a Zaccaria, 'i vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia': tutto sgorga dall'iniziativa gratuita e imprevedibile di Dio, che travolge le umane attese e misure, come appare chiaro dalla fatica di Zaccaria a fidarsi totalmente del Signore. Lo stesso nome indicato da Dio per il bambino, Giovanni (che significa 'Dio fa grazia, Dio è grazia'), esprime il primato assoluto dell'agire divino, nella storia degli uomini, nella nostra storia: la natività di Giovanni è un segno di questa presenza sorprendente del Mistero nella trama delle vicende umane, e nella scelta che il Battista farà, di una vita radicalmente consegnata a Dio, nel deserto, nell'austerità, nella sua missione, lui stesso mostrerà la forza di questa Presenza, capace di afferrare totalmente l'esistenza di chi è chiamato ad essere suo profeta. Inoltre, il fatto che Giovanni riceva un nome nuovo, non previsto nella parentela di Zaccaria, destando la meraviglia dei vicini e dei familiari, è il segno che sta iniziando qualcosa di nuovo, Giovanni è il punto di passaggio dall'antica economia della salvezza, della prima alleanza, alla nuova economia di grazia, che Cristo viene a realizzare, superando i confini del popolo d'Israele. Proprio nel vangelo di Luca, Gesù dirà: 'La legge e i profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio' (Lc 16,16). Il nome nuovo del precursore di Gesù preannuncia che la vera novità, attesa da Israele, attesa dal cuore dell'uomo, è alle porte, è quel regno di Dio che si rende presente nella persona, nelle parole, nei gesti di Cristo: Giovanni ne sarà il primo testimone, non indirizzerà lo sguardo dei suoi contemporanei a sé, ma a questo messia, non vivrà per sé, ma per indicare colui che deve venire, sarà davvero l'amico dello sposo, colui che renderà testimonianza alla vera luce, che illumina ogni uomo. Non è difficile vedere in questa figura un anticipo di ciò che saranno chiamati ad essere i discepoli di Gesù, la stessa comunità cristiana, generata dalla Pasqua di Cristo e dal dono del suo Spirito, è chiamata a mettere al centro della sua vita e della sua testimonianza non se stessa, ma il suo Signore, il dono più prezioso che ha ricevuto e di cui è debitrice ad ogni uomo. Infine, nel momento della nascita del Battista, Luca evidenzia lo stupore, il senso di timore che circonda questo bambino, l'interrogativo sulla sua persona e sulla sua futura missione: 'Che sarà mai questo bambino?'. Ma questa domanda sorge in coloro che udendo parlare del nuovo nato, serbano nel loro cuore ciò che ascoltano, si soffermano a guardare l'evento, ripensano alla nascita inattesa dalla vecchia Elisabetta: è lo stesso atteggiamento che Luca metterà in rilievo in Maria, nella nascita di Gesù e nel ritorno a Nazaret, dopo il ritrovamento del figlio dodicenne nel tempio (Lc 2,19.51). Davanti all'irrompere della novità che viene da Dio, prefigurata in Giovanni e pienamente svelata in Cristo, è provocata la libertà dell'uomo, ed è essenziale la disponibilità a guardare, a udire, a serbare dentro il cuore ciò che si manifesta: così avverrà nella missione del Battista, accolto dai semplici, così avverrà a Gesù, che incontrerà posizione di apertura o di chiusura davanti al suo annuncio, così continua ad accadere nella vita degli uomini, davanti ai testimoni donati in ogni tempo.

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