La parola
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7a domenica del Tempo Ordinario - anno C, Luca 6,27-38

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro

Proseguiamo, in questa domenica, l'ascolto del discorso della pianura, assai più sintetico rispetto al parallelo discorso del monte in Matteo (cc. 5-7): di fatto, Luca concentra la sua attenzione sulle beatitudini e sul comandamento dell'amore, come strada per imitare il Padre.

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro

Proseguiamo, in questa domenica, l'ascolto del discorso della pianura, assai più sintetico rispetto al parallelo discorso del monte in Matteo (cc. 5-7): di fatto, Luca concentra la sua attenzione sulle beatitudini e sul comandamento dell'amore, come strada per imitare il Padre. La proposta che Gesù rivolge ai suoi discepoli e oggi a noi è proprio un modo nuovo di vivere i rapporti umani, non più nel segno del contraccambio ('ti do, mi dai'), ma nel segno della gratuità, dell'amore puro, assoluto, gratuito, che accoglie l'altro così com'è, senza attendere un ritorno o una risposta, che giunge perfino ad abbracciare l'estraneo, il nemico, colui che ci è ostile, che ci parla dietro e che serba rancore e sospetto verso di noi: 'Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano'. Un amore così, senza misure e senza sponde, è veramente riflesso e imitazione dell'amore con cui il Padre ama noi, appunto a 'fondo perduto', gratuitamente: tutto ciò che siamo, l'essere per cui esistiamo, è assoluto dono libero del Mistero, che è Padre perché all'origine di ogni istante della nostra esistenza: 'Sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre Vostro'. Misericordia è il volto più vero di Dio, un amore che ricrea, che perdona, che si dona senza pretese, in pura libertà, e noi siamo chiamati a imparare, ad imitare, a vivere un amore così nei nostri rapporti, un amore che realmente trasforma il volto dell'uomo e lo rende figlio.Tutti noi, se siamo leali con le evidenze del nostro cuore, avvertiamo la bellezza e il fascino di un tale amore, 'presentiamo' che è un modo più vero, più umano di vivere i rapporti, perché senza gratuità, senza perdono, senza misericordia, anche i rapporti naturali più intensi e significativi (tra genitori e figli, tra gli sposi, tra amici preziosi nel cammino della fede), si corrompono, si riempiono di pretesa, d'impazienza, per cui alla fine non ci si ama, ci si sopporta. Eppure, un amore così totale e gratuito, che pur desideriamo vivere, è qualcosa che ci supera, è veramente un miracolo, un segno di quella novità che Cristo è venuto a rendere possibile nell'affaticata e dolorosa storia umana: Un amore che abbia quest'ampiezza e questa magnanimità, diventa possibile se, innanzitutto, ci è dato d'incontrare e di sperimentare lo sguardo di bene e di misericordia che il Padre ha sulla nostra vita: uno sguardo che non ci giudica, non ci condanna, perché non ci misura su quello che facciamo, uno sguardo che, invece, ci abbraccia e ci riprende, dopo ogni nostra debolezza e connivenza con il male, come una misura buona, abbondante, traboccante che ci viene versata in grembo, che investe la nostra umanità. Solo se abbiamo la grazia di scoprire e di accogliere, in certi rapporti che fanno trasparire la tenerezza di Gesù per la nostra vita, questo sguardo, questo cuore del Padre, allora diventiamo capaci di bene, diventiamo capaci d'imitare e di riflettere la misericordia di Dio.Davanti a certi fatti di cronaca che in queste settimane hanno messo in luce la violenza e il vuoto morale che attraversano la vita di non pochi adolescenti e giovani, proprio il Vangelo di questa domenica ci richiama a non ridurre la persona, che compie azioni negative, a ciò che ha fatto: davanti al Padre, il bene è bene e il male è male, e tuttavia noi non siamo solo la somma delle nostre azioni, pur se feriti dal peccato, siamo di più, siamo figli, talvolta sperduti e immemori, ma sempre figli. Da questa certezza, da questa rinnovata scoperta, possiamo sempre riprendere il cammino e imparare il miracolo di un amore gratuito, immeritato, sorprendente.E forse, ciò che manca nella vita di tanti nostri fratelli, giovani e adulti, è proprio l'esperienza di questo sguardo, di quest'abbraccio che è Gesù, presenza viva e reale nella sua Chiesa, nell'incontro con amici grandi, che possano essere il riflesso di questo volto, di questo amore misericordioso e inesausto.

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro
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