La parola
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7A domenica del Tempo Ordinario - anno B, Mc 2,1-12

Il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra

Con il racconto della guarigione del paralitico, si apre nel vangelo di Marco una serie di cinque controversie (Mc 2,1 - 3,6), tra Gesù e gruppi di farisei e scribi, nelle quali si rivelano l'inaudita autorevolezza di Cristo, e lo scandalo che suscitano i suoi gesti e le sue parole. Mentre scribi e farisei mostrano una crescente ostilità nei confronti di Gesù, la reazione della folla dei semplici è uno stupore di fronte all'eccezionalità di una presenza: 'Non abbiamo mai visto nulla di simile!'.

Il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra

Con il racconto della guarigione del paralitico, si apre nel vangelo di Marco una serie di cinque controversie (Mc 2,1 - 3,6), tra Gesù e gruppi di farisei e scribi, nelle quali si rivelano l'inaudita autorevolezza di Cristo, e lo scandalo che suscitano i suoi gesti e le sue parole. Mentre scribi e farisei mostrano una crescente ostilità nei confronti di Gesù, la reazione della folla dei semplici è uno stupore di fronte all'eccezionalità di una presenza: 'Non abbiamo mai visto nulla di simile!'. Questa dinamica di scandalo e stupore si ripresenta nel vangelo di Marco, ed in effetti è un tratto dominante della proposta di Cristo agli uomini di ogni tempo: ogni volta che la Sua presenza traspare nei suoi testimoni, nella vita della sua comunità, riaccade questa contraddizione, che attraversa i cuori, e, di volta in volta, può prevalere nell'animo lo scandalo di chi non comprende, di chi non accetta un fatto, che travolge le sue misure, o l'attrattiva, che può generare un'adesione, un cammino di affezione e di fede in Gesù. Nella pagina offerta al nostro ascolto, colpisce che il primo gesto di Gesù è l'annuncio, davanti alla folla di persone, che quasi cingono d'assedio la casa di Simone, dove il maestro era ospitato nei suoi soggiorni a Cafarnao: 'egli annunciava loro la Parola'. Questa parola viva proclamava la vicinanza del Regno e svelava il Padre, all'opera proprio nella persona di Cristo: una parola che destava attenzione, curiosità, fascino, una parola che era inseparabile da colui che l'annunciava. La fede avrà sempre al suo inizio, e nel suo percorso, il contatto con una presenza che parla, con una parola che s'incarna in un volto, e in questo senso Paolo potrà dire ai Romani che la fede nasce dall'ascolto, un ascolto non tanto di un libro, ma di qualcuno che annuncia e testimonia l'irruzione della novità in Cristo (cfr. Rom 10,4-7).Un secondo tratto del racconto di Marco è l'azione determinata e coordinata dei quattro sconosciuti, amici del paralitico, che non si arrendono di fronte alle difficoltà, pur di portare il loro amico davanti a Gesù, ed è proprio la loro fede, così tenace, che conquista l'attenzione di Gesù: 'vedendo la loro fede, disse al paralitico: 'Figlio, ti sono perdonati i peccati'. Senza questi quattro uomini e senza la loro decisione, il paralitico non avrebbe mai potuto incontrare Gesù da vicino, né sentire quelle inattese parole di perdono, né sperimentare la grazia di una guarigione insperata. Possiamo vedere in questo gruppetto di amici, che hanno piena fiducia in Cristo e desiderano condurre a lui il povero paralizzato, un'immagine suggestiva di ciò che è la comunità cristiana, la comunità degli amici e dei discepoli di Gesù. C'è bisogno di qualcuno che ci porti a Lui, perché possa accadere il mistero di un rapporto personale con il Signore, per poter, anche noi, ricevere il suo perdono, ed essere liberati da ciò che ci impedisce di camminare; la parola autorevole ed efficace di Cristo, 'Alzati e cammina', è davvero una parola pasquale, che trasforma la vita, ma senza il dono di testimoni e fratelli che ci portino a Lui, noi non possiamo sentire questa parola, non possiamo fare esperienza della sua forza e della sua capacità di rigenerare l'esistenza.Infine, suscita una certa impressione il modo di porsi di Gesù, ai suoi occhi, prima ancora della guarigione fisica, c'è la grazia del perdono, che libera dai peccati, anzi il vero potere, che realizza ciò che all'uomo è impossibile, è quello di cancellare peso del peccato: lo stesso miracolo, compiuto sul paralitico, è segno e garanzia di questa azione, infinitamente più grande. Il divino in Gesù è l'irrompere, nel nostro mondo, della misericordia, di un amore illimitato che si china sugli uomini, feriti dal peccato, e li guarisce, restituisce loro la possibilità di un nuovo inizio. La meraviglia e la lode a Dio, a cui danno voce gli abitanti di Cafarnao. Fiorisce nel cuore di chi non si abitua alla grazia del perdono, di chi riscopre lo stupore di sapersi amato e liberato dalla pietà di Cristo: il Regno si fa strada così nella vita degli uomini, come la sorprendente realtà di una presenza amante, che vuole la salvezza di tutto l'uomo, a partire dalle radici del suo cuore 'Non abbiamo mai visto nulla di simile': Gesù è veramente qualcosa d'imparagonabile e di unico, per chi lo incontra e per chi sa riconoscere, in Lui, il volto della misericordia, la certezza di essere raggiunti da una grazia senza limiti e senza condizioni.Corrado Sanguineti

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