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II lettura di domenica 16 febbraio - Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria

VI Domenica del Tempo Ordinario (anno A)

Dio ha donato all'uomo la libertà e la rispetta.

La sapienza e la dignità dell'uomo consistono nella scelta del bene che egli può fare. Perciò il bene fatto è meritorio ed il male è condannato.

L'uomo però non deve affidarsi a considerazioni semplicemente terrene, per le sue scelte, ma può e deve riferirsi a quanto Dio gli ha rivelato in Cristo.

Cristo infatti è venuto a completare la divina rivelazione, iniziata nell'A.T. In essa la sapienza divina viene partecipata all'uomo, affinché le sue scelte siano sicuramente buone, non solo esteriormente e formalisticamente, ma già interiormente. Perché 1'uomo deve essere buono nella sua totalità. Le apparenze non bastano. 

Nell'ambiente culturale, al quale Paolo si rivolge, “la sapienza” non è semplicemente la conoscenza scientifica, magari assai approfondita, ma ha carattere religioso: è la conoscenza di tutto ciò che attiene al rapporto con Dio, quindi alla salvezza, alla redenzione.

In quello stesso ambiente c'è chi fa dipendere la salvezza esclusivamente dalla conoscenza razionale.

L'Apostolo si rivolge ai “perfetti”: sono i credenti in Cristo così denominati non per la perfezione morale, ma perché seguaci dell'annuncio evangelico che è “perfetto”.

Egli parla loro della “sapienza divina”, non scaturente da riflessioni dell'intelletto umano, ma unicamente da Dio, quindi “misteriosa”, inconoscibile (“rimasta nascosta”) sino al momento in cui egli non l'ha rivelata, portando nel tempo un piano eterno (“preordinato prima dei secoli”) a beneficio dell'uomo, per la salvezza (“la gloria”).

“I dominatori di questo mondo” guidati dalla sapienza terrena, invece non conseguono la salvezza, ma finiscono per “venir ridotti al nulla”. Ed è stato a causa della sapienza di questo mondo che i dominatori – refrattari alla sapienza rivelata da Dio – hanno “crocifisso il Signore della gloria”.

A convalida del suo asserto, Paolo ricorre ad una citazione, non precisabile (forse una reminiscenza di Is 64,1-3; 65,17), in cui si esprimono le meraviglie “preparate da Dio per coloro che lo amano”: la redenzione e la glorificazione eterna.

Queste ormai sono state “rivelate”, costituiscono la vera sapienza, offerta agli uomini. Le ha rivelate “lo Spirito” e non poteva che essere lui, giacché solo “lo Spirito che scruta ogni cosa” conosce “le profondità di Dio”, i suoi misteri, i suoi piani. È possibile intravedere l'accenno alla divinità dello Spirito ed anche sua distinzione di persona dal Padre e dal Figlio.

Fonte: Il Cittadino
II lettura di domenica 16 febbraio - Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria
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