La parola
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II lettura di domenica 12 gennaio - Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell'amore

Battesimo del Signore (anno A)

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.

Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.

Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui». 

A Cesarea marittima, Cornelio – un centurione dell'esercito romano – ha avuto una soprannaturale visione, in conseguenza della quale invita Pietro. Questi – a sua volta reso partecipe d’una rivelazione relativa a quella del centurione – si sposta da Joppe (l'odierna Giaffa) a Cesarea.

Le due visioni hanno un unico scopo: render noto che Cristo è venuto a redimere tutti, anche i non israeliti.

È un momento decisivo per il cristianesimo: Pietro prende coscienza dell'universalismo del messaggio di Cristo e annuncia ai presenti tale realtà.

La sua parola è autorevole: la svolta dal particolarismo giudaico all' universalismo cristiano è programmata da Dio, il quale, “non fa preferenze di persone”, ma redime tutti coloro che sono disposti ad accogliere il Cristo, il suo Eletto.

Non ha importanza la provenienza di razza o di precedente impostazione religiosa della vita: la disponibilità al nuovo Battesimo - e a quanto esso comporta - rende “a Lui accetto” ogni uomo.

Essere “accetto” a Dio, nel linguaggio biblico, significa uniformare la propria vita alla volontà del Signore: infatti “accetto” era detto della vittima, senza difetti, offerta per il sacrificio ed anche di colui che l’offriva, quindi passò ad indicare, più generalmente, il comportamento irreprensibile, in quanto realizzazione della più autentica e vissuta offerta: quella della propria esistenza.

Il Cristo – “il Consacrato”, per antonomasia, dallo Spirito di-vino – “è il Signore di tutti”: a tutti egli ha portato la luce della verità, la Grazia del Battesimo, la possibilità di liberazione da ogni asservimento alle forze del demonio, da ogni compromesso con il male.

E tale suo ministero – Pietro ricorda – cominciò pubblicamente nel giorno in cui, sottopostosi al rito penitenziale di Giovanni, fu presentato alla folla da Dio Padre, appunto come suo “Consacrato” come suo “Eletto” a portare la salvezza ad ogni uomo che si rende disponibile.

Salvezza che in Cristo è indubitabilmente efficace, perchè Dio è in lui. Salvezza la quale, quindi, trae efficacia, non dalla appartenenza ad un popolo – ancorché questo sia stato il primo destinatario – ma dalla iniziativa divina.

Fonte: Il Cittadino
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