Vedete, sono uno di voi

Regia di Ermanno Olmi. Documentario. Durata 76 minuti circa.
Alcuni anni fa Ermanno Olmi aveva dichiarato che avrebbe smesso di fare film. Come abbiamo visto non è stato così e in questi giorni è arrivata nelle sale l’ultima sua fatica: un documentario, tornando così agli albori della sua attività cinematografica, e lo fa con un ritratto del Cardinale Maria Martini, una figura dal grande carisma spirituale e personale. Il regista si è avvalso dell’opera del giornalista del Corriere della Sera Marco Garonzio (biografo e studioso del prelato) e delle ricerche compiute all’Istituto Luce per comporre la vicenda umana e sacerdotale di Carlo Maria Martini: dalla stanza in ospedale dove è morto, si ripercorrono le tracce dall’infanzia, le fotografie di quando era bambino, da solo o con la sua famiglia, più tardi giovane prete, l'ingresso come Cardinale a Milano; il periodo della Seconda Guerra Mondiale, la Guerra fredda e gli anni della contestazione, il tema del lavoro, così come la sua visione di una città, Milano, “capitale del capitale”. Le immagini si susseguono in un’alternanza di voci - quella di Olmi stesso e di Garonzio che raccontano – con quelle del Cardinale dall'archivio dell'istituto Luce. Emerge così la figura di un uomo, gesuita come Papa Francesco, capace di grande levatura che sa parlare ai potenti come ai più semplici, ai credenti e non credenti, non manca di criticarne gli errori ma avendo sempre a cuore il bene della Chiesa e dell’uomo. Momenti di maggiore ufficialità lasciano spazio a momenti più intimi, tratti da diari familiari.
Olmi usa un linguaggio pacato, ma molto incisivo; naturalmente è sempre da considerare che per quanto “documentario” ciò che vediamo e che emerge sono anche le scelte che fa il regista su determinati argomenti e all'interno di un vasto repertorio, ma il film è davvero molto interessante e toccante.