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This must be the place

Regia: Paolo Sorrentino. Durata: 120 minuti.

This must be the place

Regia: Paolo Sorrentino. Durata: 120 minuti.

Cheyenne è un cinquantenne ex grande divo del pop, che vive a Dublino in una bellissima casa, un po' vuota, con la moglie Jane. Cheyenne si veste e si trucca ancora come quando era un ragazzo che si esibiva sui palcoscenici, ha sicuramente dei rimorsi che non lo lasciano mai, e trascina la sua vita tra la noia e una specie di vaga depressione.
Quando viene a sapere che suo padre (con il quale non aveva contatti da trent'anni) ebreo sopravvissuto ai campi di sterminio, sta per morire, Cheyenne parte per New York per vederlo. Scopre così che suo padre non ha mai smesso di dare la caccia a colui che, nel campo di concentramento, lo aveva torturato. Cheyenne, atrraverso alcuni indizi e un diario, riuscirà a scovare l'aguzzino di suo padre tra le zone remote dell'Utah.
Non finisce di sorprendere Paolo Sorrentino, che firma un'opera internazionale con attori del calibro di Sean Penn. Il risultato è un film che mescola sapientamente diversi registri: dal mitico viaggio attraverso i grandi spazi degli Stati Uniti, al tema dell'olocausto. Tutto attraverso un personaggio piuttosto "improbabile": infatti la narrazione è incentrata sulla figura di Cheyenne, figura tormentata che ha commesso molti errori nella sua vita e ne porta il peso, personaggio tanto stralunato e assurdamente adolescenziale, quanto capace di generosità e benevolenza e dunque capace anche di cercare un riscatto morale e affettivo.
Ancora una volta, dunque (e come spesso nei suoi film, basti pensare a “Le conseguenze dell'amore”) Sorrentino parla di peccati e di redenzione, di scoperta di un'altra dimensione, quella più interiore, che si può scoprire se si è disposti a compiere un viaggio.
E naturalmente il protagonista, attraverso paesaggi e incontri (un po' come in "Una storia vera" di David Linch) il vero viaggio lo compie dentro di sé. Bravo Sorrentino.
Naturalmente, il film non può che far riflettere, ma presenta, soprattutto nella prima parte, alcuni momenti e un linguaggio non adatto ai più piccoli.
Il titolo del film (che tradotto potrebbe essere "Il posto deve essere questo") è preso da una canzone di David Byrne, nel film nella parte di se stesso.
 

Allegato: 404.JPG (804,62 kB)
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