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Sconnessi

Regia di Christian Marazziti. 

Sconnessi

Ettore vive a Roma, ha una cosiddetta “famiglia allargata” e di mestiere fa lo scrittore.

In un periodo in cui sente di non riuscire a scrivere decide di andare in uno chalet del Trentino e porta con sé i figli adolescenti, la nuova compagna in attesa di un bambino, i parenti di lei e la governante di origine russa.

Una volta giunti in montagna si scopre che non è possibile comunicare con il cellulare, inoltre sta giungendo una tormenta e l'automobile non parte. Con altri personaggi poteva diventare una specie di thriller (e Agatha Christie insegna), ma il regista Christian Marazziti utilizza l'espediente per raccontare uno spaccato di famiglia in tempi in cui si comunica con i mezzi digitali.

Il tema di per sé non è nuovo, ma la narrazione scorre e tra qualche gag ben riuscita, “Sconnessi” mette in evidenza l'urgenza, più ancora della necessità, di un dialogo vero fatto di sguardi e non solo di chiacchiere e confidenze in chat.

Così, sebbene l'intento non sia originalissimo, il regista riesce a far parlare i personaggi, all'inizio macchiette un po' stereotipate, ma che a poco a poco rivelano qualcosa di sé, imparano a comunicare realmente senza la maschera e finalmente a conoscersi. Sicuramente non si tratta dell’opera del secolo, ma l'intento è buono e il film si rivela ben supportato dal cast.

Fonte: Il Cittadino
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