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Nebbia in agosto

Regia di Kai Wessel. Durata 126 minuti.

Nebbia in agosto

Regia di Kai Wessel. Durata 126 minuti.

Germania 1940: Ernst Lossa ha tredici anni, appartiene all'etnia nomade europea Jenish, non ha più la mamma e il padre di mestiere fa il venditore ambulante. Ernst, dopo essere stato in alcuni collegi, viene portato in un ospedale psichiatrico in quanto ritenuto “ineducabile”. In realtà si tratta di un ospedale dove si esegue il programma nazista di eliminazione di coloro che sono considerati “difettosi”, malati o portatori di malattie genetiche. In questo ospedale, retto dal dottor Veithausen (convinto assertore delle teorie naziste sull'eugenetica), Ernst troverà il modo di proteggere gli altri bambini e di progettare la fuga con la sua amica Nandl.

Il film si basa sul romanzo omonimo di Robert Domes, il quale a sua volta si è ispirato ad una storia vera. Infatti, Ernst Lossa è davvero esistito e, dopo la deportazione della mamma prima e del padre poi nei campi di concentramento, è stato internato nell'ospedale di Kaufbeuren, dove il vero dottor Valentin Faulthauser uccise oltre 1200 esseri umani.

Alla fine della guerra le forze alleate avevano scoperto in qualche modo che esisteva un programma di eutanasia per le persone considerate “difettose”, ma gli archivi furono scoperti e analizzati a dovere solo dagli anni Ottanta. Oggi si sa che almeno 200.000 persone furono uccise secondo il programma “Aktion T4” e il dottor Faulthauser si vantava di far morire i degenti facendo cuocere così tanto le minestre per gli ammalati da essere totalmente prive di sostanze nutritive, inducendo, in questo modo, la morte per “cause naturali”, oppure avvelenando il cibo.

Vi furono infermiere conniventi, ma anche suore infermiere che cercarono di proteggere i bambini introducendo il burro nel cibo o facendoli vomitare per espellere il veleno. Nel film la figura di Ernst è quella di un ragazzo considerato ribelle, ma che è realmente capace di provare vera compassione e generosità, così come la figura di un'infermiera che lavora animata da pietà cristiana. Un film importante e commovente su una pagina di storia che non smette di far riflettere, non solo sul nazismo, ma anche sulla dignità umana di chi è più fragile ma incapace di difendersi.

Mariangela Grilli

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