Lazzaro felice

Regia di Alice Rohrwacher. Interpreti principali: Nicoletta Braschi, Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, Luca Chikovani.

Siamo nei terreni dell’Inviolata, una ventina di anni fa: qui la marchesa Alfonsina de Luna regna sui contadini come se fossero schiavi, lasciando loro semplicemente la possibilità di abitare in fatiscenti catapecchie. Tra la gente povera vive Lazzaro, un ragazzo così buono da sembrare stupido. Grande amico di Lazzaro è Tancredi, figlio della marchesa. Proprio a causa di questa amicizia, Lazzaro finisce in un dirupo e tutti lo credono morto, ma il ragazzo si risveglia tempo dopo (da qui il nome emblematico) per scoprire un mondo del tutto diverso, trovando la sua gente dispersa e ancora povera nella periferia della città; ritrova anche il suo amico Tancredi.
Alice Rohrwacher firma con “Lazzaro felice” la sua terza opera, un film che, secondo quanto ha dichiarato, si ispira tanto ad un racconto per bambini della medievalista Chiara Frugoni, quanto al regista Ermanno Olmi. Sicuramente è un’opera che tratta della bontà, sentimento che avvicina il protagonista Lazzaro a San Francesco per l’animo buono e per la fiducia incondizionata nell’uomo. Infatti, Lazzaro aiuta tutti e sempre chiunque si trovi ad aver bisogno di lui; anche quando, in realtà, viene sfruttato, il suo sguardo è comunque sereno e mite.
Alice Rohrwacher realizza un film che dal punto di vista temporale può sembrare a tratti complicato, in realtà ciò che emerge è il modo in cui possiamo sempre vedere l’umanità che sia in un ambiente rurale o in certe terribili periferie urbane, dove si muovono persone dagli intenti assai poco puliti, ma anche persone che nonostante tutto sanno mantenere un cuore puro e generoso.
Il film è stato premiato al Festival di Cannes - dove la regista ha dedicato il film ad Ermanno Olmi - per la Migliore Sceneggiatura.
Nei prossimi giorni il film sarà al Club Amici del Cinema a Sampierdarena, in via Rolando, presso il Don Bosco.
Mariangela Grilli