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Gli equilibristi

Regia: Ivano De Matteo
Interpreti: Valerio Mastandrea (Giulio), Barbora Bobulova (Elena)

Gli equilibristi

Regia: Ivano De Matteo
Interpreti: Valerio Mastandrea (Giulio), Barbora Bobulova (Elena)

A Roma, oggi. Il 40enne Giulio ha tradito la moglie Elena e, dopo un inutile tentativo di riconciliazione, decide di andare via di casa, lasciando anche la figlia adolescente e un maschio più piccolo. Fallito il primo tentativo di andare ospite dell'amico Stefano Giulio cerca prima un appartamentino a prezzi impossibili, poi una stanza in pensioncine di modestissimo livello. Lo stipendio di impiegato al Comune non basta a coprire tutte le spese. Giulio prova per un periodo ad adattarsi ad un lavoro notturno ai mercati generali ma, finito quello, non vede soluzioni ai problemi, rompe bruscamente i rapporti con la famiglia e cade nella depressione. Stremato da notti passate in macchina, sta per gettarsi sotto un tram, ma viene salvato. A questo punto riceve una telefonata, forse un'ancora di salvezza. Un tradimento coniugale difficile da accettare segna la separazione di una coppia fino a quel momento tranquilla. Perché Giulio un lavoro ce l'ha, ma il distacco vuol dire affrontare giornate diverse, impegni raddoppiati, spese triplicate. E soprattutto misurarsi con ristrettezze, rinunce, dolori, ipocrisie. Il copione assume Giulio come esemplare di una larga fascia generazionale che oggi non è in grado di fronteggiare il presentarsi di difficoltà impreviste. Il protagonista sconta le carenze endemiche di un tessuto sociale fragile e dissestato, di strutture contraddittorie che da un lato prevedono luoghi di assistenza e solidarietà, ma dall'altro lasciano ampio margine ad iniziative di sfruttamento e illegalità. La regia circuisce con incisività un crescendo emotivo che fotografa spicchi di scottante realtà, e solo in qualche passaggio una certa frattura tra immagini e copione crea eccessi sotto il registro drammatico non del tutto necessari. La cronaca di un disagio civile senza via d'uscita resta nell'aria, pone interrogativi e chiede qualche risposta. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
 

Allegato: sampierdarena.JPG (2,86 MB)
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