Cenerentola

Regia di Kenneth Branagh.
Interpreti principali: Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter.

Ella, una fanciulla rimasta orfana, è costretta a servire la matrigna e le due sorellastre, dalle quali subisce ogni genere di prepotenza. Con l’aiuto della fata madrina Ella/Cenerentola riesce a partecipare al ballo del principe … il resto è storia nota. Charles Perrault era un membro dell’Académie Française, nel 1680 scrisse e pubblicò una raccolta di fiabe comunemente nota con il titolo “I racconti di mamma oca”. Tra queste fiabe vi erano Pollicino, La bella addormentata nel bosco, Cappuccetto Rosso – giusto per citarne alcune – e l’intramontabile Cenerentola. Tutti ricordiamo la versione animata della Disney di sessantacinque anni fa, ora la rivediamo nella versione che Kenneth Branagh ne ha fatto per il cinema, suscitando grande entusiasmo al Festival di Berlino. Il regista ha mantenuto la trama aggiungendo quel tocco shakespeariano che ci si attende da chi ha saputo portare sul grande schermo alcune grandi opere del bardo inglese: pochi tocchi ma inconfondibili, come l’incontro nel bosco (unica licenza poetica dalla favola) tra Cenerentola e il principe. I temi sono quelli universali delle grandi fiabe: il monito che la mamma lascia a Ella prima di morire (“sii sempre coraggiosa e gentile”), la gelosia e la crudeltà a cui è sottoposta la protagonista insieme alla sua capacità di non perdersi d’animo, la ricerca della felicità. In fin dei conti il primo titolo della raccolta di Perrault era “Racconti del tempo passato, con una morale”. Branagh è molto attento a non rendere stucchevole il personaggio di Cenerentola, pur mantenendo il romanticismo della storia. Alla narrazione si aggiunge l’ottima scelta del cast, all’interno del quale spicca Cate Blanchett, la notevole scenografia del Premio Oscar Dante Ferretti, arricchita dai costumi di Sandy Powell.