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Amour

Regia e sceneggiatura di Michael Haneke

Amour

Regia e sceneggiatura di Michael Haneke

Georges e Anne sono due anziani professori di musica ormai in pensione. La loro unica figlia, Eva, come loro ha seguito la carriera musicale che la porta ad essere sempre lontano da casa. L'unione tra Georges e Anna è fatta di affetto, di stima e dalla complicità derivante dalla stessa passione per la musica, ma quando Anne viene colpita da un ictus tutto precipita, sebbene Georges le stia accanto con grande premura. L'austriaco Michael Haneke (autore de "Il nastro bianco") firma un'opera dai contenuti difficili e delicatissimi, come già si intuisce dallo stesso incipit del film, con la polizia e i vigili del fuoco che, avvertiti dal portiere per l'odore del gas, aprono l'appartamento e trovano i corpi senza vita dei due coniugi. Da lì come in un lungo flashback, assistiamo a tutto ciò che ha portato alla fine. Dunque un film che parla di temi affettivi e morali dolorosi e complessi, compreso quello sull'eutanasia. Ma qui siamo molto distanti dal film di Bellocchio che sembrava soprattutto una sterile esibizione. Infatti, in "Amour" Haneke mostra non solo il grande affetto di Georges per la moglie, ma soprattutto fa emergere la grande solitudine in cui sono immersi i due anziani genitori nel momento della difficoltà. Infatti, nonostante la presenza delle infermiere, Georges è solo nell'evolversi della malattia, mentre non solo la figlia Eva sembra non rendersi conto del dramma, ma addirittura pone domande su questioni ereditarie ad una madre che non è più in grado di riconoscerla e di "riconoscersi". Insomma, un film proprio per nulla lieto, che non offre alcuna consolazione ma che pure si presenta profondo, lontano da facilonerie, e capace di suscitare domande sulla solitudine con cui viene affrontata oggi la vecchiaia, la malattia e la morte nella nostra società. Il film, che richiede maturità da parte dello spettatore, ha vinto la Palma d'Oro a Cannes questa primavera e non si può dire con quali intenti, ma certo da soli, Jean Luis Trintignant ed Emmanuelle Riva sono insuperabili nella parte.
 

Allegato: albaro2.JPG (2,56 MB)

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