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Al cinema - Qui rido io

Un film di Mario Martone

Al cinema - Qui rido io

Regia di Mario Martone. Interpreti principali: Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta (discendente di Eduardo Scarpetta).
Durata 133 minuti.

Napoli, primi anni del Novecento. Eduardo Scarpetta è sempre più famoso nel mondo del palcoscenico, inventore di un teatro dialettale e innovativo e con il personaggio di Felice Sciosciammocca di "Miseria e Nobiltà" sbanca i botteghini. Sono anche gli anni in cui Gabriele D'annunzio impera sulla scena letteraria, così quando Scarpetta, che inizia a pensare ad un proprio futuro tramonto, assiste alla messa in scena di "La figlia di Iorio", decide di farne una parodia, dopo aver chiesto il permesso al Poeta. Ma sarà lo stesso D'Annunzio a denunciare il commediografo di Napoli per plagio. Intanto anche la vita privata di Eduardo è piuttosto complicata, oltre ai figli avuti dalla moglie, altri tre nascono fuori dal matrimonio: Titina, Eduardo e Peppino, avuti da Rosa de Filippo, i figli che non verranno mai riconosciuti, ma che erediteranno, come tutti sanno, il talento del padre.
Mario Martone, dopo il grande successo riscosso con "Il giovane favoloso" su Giacomo Leopardi, si concentra su una vicenda che presenta risvolti forse anche sconosciuti ai molti: assistiamo all'esplosione di un grande talento nel mondo teatrale e ad un contenzioso, tra Scarpetta e D'Annunzio, che sfocerà in seguito nel concetto di diritto d'autore e della libertà di espressione artistica. Insieme a tutto questo, Martone mette in evidenza una situazione familiare che, solo con molta generosità, si può definire "complessa".

Teatro e famiglia si intrecciano in modo drammatico e a tessere i fili di questo groviglio è Eduardo Scarpetta, il quale saprà infondere l'amore per il teatro ai suoi figli, tirandone fuori anche il genio (si pensi ad esempio ad Eduardo De Filippo). Eduardo Scarpetta è però anche colui che sarà fonte di profondi conflitti tra i suoi stessi figli, basti pensare che Titina, Eduardo e Peppino lo chiamavano "zio" pur sapendo che era il loro padre. Mario Martone dimostra con "Qui rido io" una grande maestria nel maneggiare tutti questi temi, riuscendo ad armonizzare le varie componenti della narrazione, dimostrando di essere un ottimo regista cinematografico e teatrale. Opera interessante, quindi, capace di coinvolgere lo spettatore e di suscitare domande sull'arte, sulla famiglia e le sue dinamiche. Tutto il cast è perfettamente all'altezza dei vari ruoli, soprattutto si può ammirare un grande Toni Servillo nella parte di Eduardo Scarpetta.

Fonte: Il Cittadino
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