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Al cinema - Il materiale emotivo

Regia di Sergio Castellitto e sceneggiatura di Margaret Mazzantini

Al cinema - Il materiale emotivo

Interpreti principali: Sergio Castellitto, Bérénice Bejo, Matilda De Angelis, Clementino, Sandra Milo. Durata: 98 minuti.

Vincenzo vive a Parigi, la sua vita si divide tra il suo lavoro in libreria e la figlia, rimasta su una sedia a rotelle dopo un incidente e che non parla più. Vincenzo passa le sue giornate sempre uguali tra le persone, alcune piuttosto bizzarre, che entrano in libreria e tra le parole dei suoi scrittori preferiti e che poi declama alla figlia Albertine; finché un giorno fa irruzione nel suo negozio Yolande, un'attrice, che con la sua personalità esuberante metterà a soqquadro la vita di Vincenzo.
Sergio Castellitto, con la collaborazione di sua moglie, la scrittrice Margaret Mazzantini, firma un'opera tratta da un soggetto di Ettore Scola dal titolo "Un drago a forma di nuvola" e mai portata sullo schermo dal grande regista scomparso pochi anni fa.

Ambientato in una Parigi romantica e un po' da favola (in realtà il film è girato interamente a Cinecittà) il racconto verte non soltanto sul rapporto tra padre e figlia e sui sentimenti tanto trattenuti e che solo la figura di Yolande riesce a far emergere, ma soprattutto sul rapporto tra teatro, cinema e letteratura.

Lo spettatore infatti viene proiettato in una dimensione teatrale già dall'inizio, con una sorta di palcoscenico che si apre davanti ai suoi occhi; allo stesso modo anche la letteratura da Hemingway a Wilde, da Yourcenar a Flaubert, entra a pieno nei dialoghi tra i protagonisti; se a questo si aggiunge che il nome di Albertine è il personaggio della "Ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust e che Vincenzo legge alla figlia Cervantes e Calvino, si comprende a pieno che l'opera è soprattutto un inno alla letteratura, al teatro e al cinema stesso. Ciò che manca nella vita di Vincenzo e di Albertine è invece l'espressione del sentimento, che soltanto con il personaggio di Yolande riesce ad emergere: finalmente Vincenzo si accorge che la soffitta dove vive Albertine è come una prigione fatta di sola rabbia e rassegnazione, che la sua dedizione totale e assoluta per Albertine può essere anche controproducente e allora qualcosa deve cambiare nella loro vita. "Il materiale emotivo" è un'opera dai risvolti onirici, in cui non manca una certa eleganza nella regia.
Ottimo e convincente il cast in cui troviamo, omaggio al cinema di Fellini, anche Sandra Milo.

Fonte: Il Cittadino
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