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Tre anni fa il sisma nel Centro-Italia: ricostruzione ferma al palo

Mons. Pompili: "Stanchezza e disincanto"

Tre anni fa il sisma nel Centro-Italia: ricostruzione ferma al palo

Tre anni dopo il sisma nelle popolazioni terremotate prevale un senso di "stanchezza e disincanto". Con la ricostruzione ferma al palo, ha detto il vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili, "il sogno" di tornare alla normalità rischia di svanire immerso nelle pastoie burocratiche. L'impegno della Chiesa locale per "rigenerare" una comunità oramai ridotta nei numeri.

Non ha usato giri di parole il vescovo di Rieti, per descrivere lo stato d’animo della popolazione di Amatrice, Accumoli, Cittareale, Borbona, Leonessa, Posta e degli altri piccoli centri terremotati della sua diocesi. Tre anni dopo il sisma delle 3.36 del 24 agosto 2016, Amatrice si presenta come una grande spianata, libera dalle macerie, segnata da una lingua di asfalto percorsa su e giù da auto e camion. “Alle parole non sono seguiti molti fatti” ha spiegato Pompili . “All’esterno manca qualsiasi segnale che faccia intendere la ricostruzione, fatto salvo un cantiere di un albergo-ristorante e un condominio – ha detto – per il resto solo un’immensa spianata che crea angoscia rispetto al centro storico”.

Secondo il Vescovo, la macchina statale fatica a mettere in fila le responsabilità. A livello di ricostruzione privata al momento sono poche le domande e questo è un segnale da interpretare non solo come un segno di deresponsabilizzazione da parte della base, ma anche come un segno di sfiducia rispetto a questo processo che dovrebbe vedere coinvolto soprattutto il popolo delle seconde case oltre quello dei tornati a vivere nel territorio.

Dal 2016 ad oggi si sono avvicendati ben tre Governi e tre Commissari straordinari per la Ricostruzione…

Questo turn over continuo di persone e di responsabilità legate ai Governi dice un problema avvistato sin dall’inizio.

Una classe politica non può pensare ogni volta che c’è un cambio di azzerare la situazione e ricominciare daccapo. È una vera miopia perché la ricostruzione, nella migliore delle ipotesi, dura 10/20 anni. Pensare di intestarsi per intero un’opera del genere significa non avere il senso delle cose.

È necessario, infatti, dare continuità alle scelte fatte ed evitare facili contrapposizioni che non servono a niente e a nessuno.

Fonte: Il Cittadino
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