Genova e Liguria
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Sant’Egidio: inaugurata la nuova “Convivenza solidale”

Una coabitazione di sei anziane che hanno deciso di vivere insieme

Sant’Egidio: inaugurata la nuova “Convivenza solidale”

Una casa grande, bella e luminosa, dove poter vivere insieme in famiglia. Era il sogno di Carmela, 83 anni, oggi divenuto realtà con la nascita nel quartiere di Carignano della Convivenza Solidale "Roberto Bianchi", promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e inaugurata venerdì 18 giugno alla presenza del vescovo di Genova Marco Tasca e dell'assessore comunale Matteo Campora.
Questa coabitazione tra 6 anziani, resa possibile grazie al generoso contributo della famiglia Bianchi che, in memoria del defunto padre e marito Roberto Bianchi, ha sostenuto i lavori di ristrutturazione e l'arredamento della casa - che dispone anche di un grazioso orto e giardino - é la terza esperienza su questo modello nata a Genova per volontà degli stessi anziani e di cui Sant'Egidio é facilitatore.
"Tante persone in età avanzata spesso si ritrovano da sole e in difficoltà e sono costrette a lasciare la propria casa, abbandonando tanti ricordi e un ambiente a loro familiare - spiega Roberta Reboa, referente della Convivenza Solidale appena inaugurata - Questa coabitazione dimostra che vivere a lungo e insieme a casa é possibile, senza dover ricorrere all'istituzionalizzazione".
E con questo desiderio Carmela, Mariarosa, Gabriella e le altre "padrone di casa" hanno deciso di unire le forze per sconfiggere la solitudine e guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
"La cosa bella di questa casa - ha detto Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio, in collegamento da Roma - é soprattutto il suo essere una famiglia, persone che hanno deciso di vivere insieme, aiutate e sostenute dall'amicizia di tanti".
Dopo il dramma doloroso del Covid-19, che ha rivelato le contraddizioni e le falle del sistema di accoglienza nelle residenze sanitarie per anziani, questo progetto si presenta come modello diverso e possibile per il futuro, un'alternativa di successo replicabile da e per tutti. "Dal periodo passato gli anziani emergono con tanti bisogni - ha detto Andrea Chiappori, responsabile di Sant'Egidio a Genova - ma credo soprattutto abbiano bisogno di vicinanza e attenzione e che siano rispettati i loro diritti". Primo tra tutti, quello di poter vivere dignitosamente a casa, anche quando non é più possibile farlo da soli e autonomamente.
Questo diviene ancora più importante quando non ci sono figli o parenti che possano prendersi cura degli anziani.
Da questa prospettiva la bella casa di Carignano, che ha ricevuto venerdì la benedizione dal vescovo Tasca, é il segno di una rinascita possibile anche quando si é più fragili e le forze vengono a mancare.
La signora Carmela ne rivendica con orgoglio la scelta: "É una cosa che ho deciso io, l'ho detto ai miei figli, voglio vivere in questa casa insieme ai miei amici".

Fonte: Il Cittadino
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