Genova e Liguria
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Edilizia: servono sicurezza, formazione e più controlli

Tragica morte dell’operaio caduto dall’impalcatura in Via Cecchi

Edilizia: servono sicurezza, formazione e più controlli

Lo scorso mercoledì 15 settembre Davide D’Aprile, operaio edile, è deceduto precipitando da un ponteggio di un palazzo in Via Cecchi, a Genova, mentre era al lavoro.
Sono in corso le indagini; le prime ricostruzioni confermano la caduta dall’impalcatura posta per i lavori di rifacimento della facciata. Immediatamente dopo la tragedia, sul posto oltre ai carabinieri sono arrivati il pm Stefano Puppo e il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto.
Dopo questo ennesimo incidente sul lavoro, abbiamo incontrato Andrea Tafaria della Filca Cisl (Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni e Affini), per meglio comprendere quale sia la situazione nei cantieri edili e nelle imprese dopo l’entrata in vigore del “bonus facciate”, l’agevolazione fiscale introdotta dalla legge di bilancio 2020 che consente di recuperare il 90% dei costi sostenuti nel 2020 e 2021 per il rifacimento delle facciate di case e palazzi, senza un limite massimo di spesa.

Quale è la posizione di Filca Cisl dopo l’incidente che ha causato la tragica morte di Davide D’Aprile?
Non siamo ancora a conoscenza di tutti i dettagli, poiché la magistratura ha in mano i documenti relativi all’accaduto.
Come Filca Cisl abbiamo chiesto un tavolo tecnico permanente con gli ispettori del lavoro, ma anche con Inps, Inail, Asl, e con i nostri rappresentanti di sicurezza dei lavoratori territoriali, che sono di emanazione sindacale: si tratta di tre tecnici che operano nei cantieri con meno di 15 dipendenti, laddove non ci sono i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
In settimana è in programma un incontro con il prefetto, in modo da riunire intorno ad un tavolo tutti gli organi competenti per prevenire, informare e sanzionare laddove necessario.
Auspichiamo che dall’incontro in prefettura si possano aprire altri canali con le istituzioni. Rileviamo e segnaliamo una carenza di personale fra gli enti preposti ai controlli.
Dopo l’introduzione del bonus facciate, quale è lo stato dell’Edilizia?
L’edilizia riparte, oggi, dopo 13 anni di stallo, ma c’è ora il rischio che si crei una giungla nei cantieri. Per questo riteniamo che il tavolo tecnico sia sempre più necessario.
Sappiamo tutti che sono aumentati i prezzi di materie prime e materiali necessari, poiché c’è carenza di aziende produttrici e rivenditori.
Questo ha fatto sì che molte imprese, per sostenere i costi, sottoscrivano oggi per i lavoratori i contratti da metalmeccanico, anziché dell’edilizia.
Questo perché la cassa edile prevede bonus a livello di prestazioni sanitarie e soprattutto prevede l’attestato della scuola edile.
Oggi invece nei cantieri operano lavoratori che non si sono formati alla scuola edile, ma frequentando corsi online.
Per arginare questo pericolo, è necessario applicare il contratto prevalente, che è quello dell’edilizia.
Con questo metodo contrattuale e con l’introduzione del tavolo tecnico permanente, ci sarebbe maggiore sicurezza, dal momento che la grande richiesta di prestazioni innescata dagli sgravi fiscali impone ritmi più frenetici all’interno dei cantieri.
Quali sono le necessità più urgenti?
Si lavora al rinnovo del contratto provinciale e nazionale e anche all’introduzione della patente a punti delle imprese. Oggi è facile aprire ditte di edilizia: basta avere una partita iva, anche per poter effettuare assunzioni.
Manca una legge ad hoc che preveda l’obbligo, per i lavoratori, della frequenza alla scuola edile, che rilascia poi il certificato.
Chiediamo anche l’introduzione di un badge elettronico per l’ingresso in ogni cantiere, dove siano caricati i corsi formativi effettuati dal lavoratore e il tipo di contratto che viene applicato.
Nel caso tragico dell’operaio caduto dal ponteggio, posso dire che oggi spesso intervengono ditte di altre regioni, per la grande richiesta.
Succede anche che molte aziende non riescano a pagare gli operai per l’aumento dei prezzi, chiedendo addirittura ai lavoratori di diventare artigiani per poter esercitare come autonomi.

Fonte: Il Cittadino
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