Genova e Liguria
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Cosa chiediamo alla politica - incontro con i candidati alle regionali

Lunedì 14 settembre, organizzato dal "Percorso diocesano di formazione politica"

Cosa chiediamo alla politica - incontro con i candidati alle regionali

Lunedì 14 settembre alle ore 18.30 in Piazza San Lorenzo, di fronte alla Cattedrale di Genova è stato organizzato un incontro con i candidati alla Presidenza della Regione Liguria. A loro chiediamo che si impegnino con forza, coraggio e determinazione, di concerto con il Governo nazionale, per favorire la messa in opera dei cantieri che servono a far partire le grandi infrastrutture di cui ha bisogno la nostra città: la gronda, il completamente del terzo valico, il raddoppio del nodo ferroviario, la nuova diga che permetterebbe l'attracco delle grandi navi dell'estremo oriente e il riempimento a mare per Fincantieri con la costruzone di un grande bacino per la realizzazione delle nuove grandi navi da crociera. Vorremmo che il comparto delle Riparazioni Navali, che conta più di 2.000 addetti, fosse riconosciuto come una risorsa e non come un peso. Questo settore sarà il grande business dei prossimi anni, quando, le grandi navi uscite dai cantieri in questi anni, avranno bisogno di manutenzione. Per poter accogliere queste navi in bacino però occorrono strutture e infrastrutture che non si improvvisano da un giorno all'altro.

Tutte queste opere non servono solo a Genova o alla Liguria, ma sono investimenti per l'intero Paese, basti pensare che l'anno scorso il Porto di Genova è stato il primo contribuente fiscale nazionale. Senza queste infrastrutture, il porto difficilmente potrà esercitare il suo ruolo di porta d'ingresso del Mediterraneo.
Da decenni si parla di queste opere e, almeno per alcune, sono stati spesi migliaia e migliaia di euro per i progetti, senza mai aver posato neanche una pietra per iniziare i lavori.
L'avvio di questi cantieri creerebbe migliaia di posti da lavoro e in prospettiva, potrebbe far crescere in maniera esponenziale investimenti e quindi ricchezza da redistribuire per l'intera economia nazionale.
Una richiesta a cuore aperto vogliamo farla anche a coloro che si candidano, all'interno delle singole liste, per la carica di consigliere regionale e che si definiscono cattolici. Per noi è davvero importante che si pongano seriamente al servizio di tutta la comunità, consapevoli di rappresentare un popolo che condivide i valori del Vangelo e che crede che l'uomo, a qualunque etnia appartenga, è sempre un fine e mai un mezzo.

Chiediamo che si dedichino, con coscienza illuminata dall'insegnamento della Chiesa e con ogni energia disponibile, a difendere la vita, in particolare quella dei più deboli, e s'impegnino a creare tutte le premesse affinchè un bimbo che nasce non debba mai essere considerato un problema per una famiglia, ma sia accolto da tutta la comunità, come un grande dono e come un segno di speranza per il futuro.
Vorremmo che le famiglie, soprattutto quelle che sono più in difficoltà, fossero sostenute in modo concreto ed efficace, con investimenti importanti, perchè i loro figli possano avere l'opportunità di essere curati, formati, istruiti e diventare vere risorse per il Paese. Aiutare le famiglie non è assistenzialismo, ma investimento per il futuro. E sprecare giovani che non possono portare avanti i loro studi perchè non hanno mezzi economici per permetterselo, è un peccato contro l'umanità! Non dobbiamo e non vogliamo sprecare nessuna potenzialità dei nostri giovani, ai quali la nostra Regione deve garantire le soluzioni migliori perchè non si allontanino e non emigrino da altre parti.

Ci piacerebbe che i politici cattolici si battessero con coraggio contro i tagli orizzontali alla sanità, la quale, invece, deve essere gestita evitando sprechi inutili e tagliando solo i costi che non sono essenziali. Mai, però, si tagli su personale, che si è dimostrato oltre che efficiente anche ricco di umanità e di spirito di sacrificio e auspichiamo che si investa in tecnologia e posti letto, per evitare di trovarsi di fronte a scelte terrificanti come è capitato durante la fase più acuta del covid 19: dover scegliere se salvare una persona piuttosto che un'altra.
Siamo convinti che il popolo di Dio, più che politici cattolici, gradirebbe cattolici in politica. Noi lavoriamo per questo e chiediamo a tutti gli uomini e a tutte le donne di buona volontà e che hanno capacità e professionalità di rispondere ad una chiamata di servizio: scendete in campo non solo per occupare spazi, ma per ideare progetti per la costruzione del bene comune! Il nostro corso diocesano di formazione politica riprenderà anche quest'anno. Vi aspettiamo.

* Coordinatore del percorso di formazione politica

Fonte: Il Cittadino
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