Comunità diocesana
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Quarantena e Quaresima

Una settimana senza Messa: occasione per riscoprirne la centralità nella vita del cristiano 

Quarantena e Quaresima

Quest’anno abbiamo cominciato la Quaresima con il “digiuno Eucaristico”.

Per una settimana i fedeli sono stati impediti a partecipare alla S. Messa, anche domenicale, da provvedimenti delle autorità competenti atti a frenare l’espandersi del contagio da coronavirus, che si sta allargando al mondo intero e che ha coinvolto il nostro Paese.

Le restrizioni sono state accolte in ambito ecclesiale con dispiacere, ma nello stesso tempo con corale obbedienza.

Questo inizio di Quaresima pieno di necessari divieti ha offerto a tutti l’opportunità di riflettere con maggior attenzione sulla bontà del nostro modo di vivere nella società e soprattutto è stato una preziosa occasione per dare maggior spazio ai valori dello spirito.

Le ordinanze civili obbligano i contagiati alla spiacevole quarantena (un tempo 40 giorni) per guarire il loro fisico. Il Vangelo propone a tutti la Quaresima (40 giorni) per sanare lo spirito e ritrovare la gioia della vita.

Quanti inoltre hanno ascoltato in tv l’omelia del Cardinale Bagnasco, pronunciata domenica 1 marzo in Seminario nella S. Messa senza concorso di popolo, hanno colto nel passo del Vangelo sulle tentazioni di Gesù la possibilità che queste siano anche le nostre. E che la Quaresima è il tempo propizio per combatterle e vincerle.

“L’uomo moderno - ha detto l’Arcivescovo con evidente riferimento al difficile momento che stiamo vivendo - è continuamente tentato di porre se stesso al primo posto, di sostituire Dio con il proprio io, pensando così di essere veramente libero, padrone di sé, creatore della propria vita, lanciato in una prospettiva di continuo progresso e di conquista dell’universo. Ma – lo vediamo – basta così poco per essere messi in ginocchio! Per essere ricondotti ai nostri limiti di creature fragili, ma infinitamente care a Dio. Per questo è così bello stare con Lui nella preghiera, nel Vangelo, nella Santa Messa, nella fraternità cristiana! A Gesù, volto di Dio e icona dell’umanità vera, volgiamo fisso lo sguardo del cuore, affidando a Lui, per le mani della Santa Vergine, noi stessi, i nostri cari, le famiglie e i giovani, i malati e gli anziani; affidiamo con affetto la Chiesa e il nostro amato Paese”.

Fonte: Il Cittadino
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