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Presentato il libro sui cappellani del lavoro, realta’ unica e preziosa per la chiesa e per la citta’

Diversi gli ospiti che si sono alternati al tavolo dei relatori per declinare il tema dei cappellani del mondo del lavoro di cui si parla nel libro di Melillo

Presentato il libro sui cappellani del lavoro, realta’ unica e preziosa per la chiesa e per la citta’

In una Sala Quadrivium senza presenza di pubblico a motivo delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria con la Liguria in zona arancione è stato presentato martedì 17 marzo il libro di Enzo Melillo “Quel prete che viene in azienda” edito da Edizioni San Paolo. Grazie alle riprese realizzate dal gruppo TNN, è stato possibile seguire l’incontro, moderato dal giornalista di ‘La Repubblica’ Marco Ansaldo, in diretta streaming sul canale YouTube de Il Cittadino.

Diversi gli ospiti che si sono alternati al tavolo dei relatori per declinare il tema dei cappellani del mondo del lavoro di cui si parla nel libro di Melillo, un libro-intervista che raccoglie i racconti dei cappellani e le testimonianze di figure laiche che ne ricostruiscono l'azione al servizio dei lavoratori e della Chiesa genovese. Una Chiesa che negli anni ha fatto sentire in maniera concreta la sua vicinanza al mondo del lavoro, soprattutto durante le situazioni di crisi. L’autore, intervenuto in videocollegamento, ha raccontato come è nata l’idea del libro, sottolineando come, nelle varie testimonianze raccolte, non sia mai emersa l’autocelebrazione da parte dei cappellani, ma anzi l’umiltà e la semplicità, caratteristiche che valorizzano ancora di più l’opera unica e particolare svolta.

In apertura l’intervento del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio dei Vescovi europei e Arcivescovo emerito di Genova, che dopo aver puntualmente ricordato la lunga storia dell’ARMO, codificata nel 1943 con il Card. Boetto e istituzionalizzata nel 1951 dal Card. Siri, ha sottolineato quanto sia importante negli ambienti di lavoro il concetto della fiducia, come ingrediente vitale che amalgama e necessario per creare ambienti sani a cui tutti devono contribuire, tenendo presente che il mondo della famiglia e del lavoro vanno tutelati, senza cedere e piegarsi a stili di vita predeterminati in nome della globalizzazione secondo cui tutto deve essere uniformato. Sulla presenza del sacerdote nelle aziende, il Cardinale ha sottolineato che al cappellano non compete la prima linea, “egli ha il dovere pastorale di assicurare le provviste, affinché tutti possano lavorare in un contesto di appartenenza. In forza della fiducia guadagnata sul campo, la Chiesa genovese può guardare all’insieme del lavoro cittadino nell’orizzonte più ampio della Nazione e oltre”.

Sulle difficoltà e i pericoli presenti nel mondo del lavoro e sul grande apporto nelle aziende che i Cappellani danno con la loro semplice presenza, e capacità di ascolto hanno parlato Annamaria Furlan, segretaria generale della CISL fino allo scorso febbraio e Giovanni Mondini. Presidente di Confindustria Genova, ricordando come i sacerdoti nelle aziende siano figure chiave per le loro particolari doti di empatia, riservatezza, competenza e diplomazia.

Mons. Luigi Molinari, vicario episcopale per il mondo del lavoro, direttore dell’Armo dal 1976, memoria storica dei cappellani del lavoro genovesi ha sottolineato nel suo intervento che il prete “va in azienda con passione e in punta di piedi”, anche quando i momenti e le circostanze sono duri, difficili e rabbiosi e per questo ha ricordato che negli anni la figura del sacerdote è sempre stata ben vista nelle fabbriche a tutti i livelli.

Dopo il saluto del Sindaco Marco Bucci che ha auspicato che ci siano ancor più cappellani negli ambienti di lavoro e che Genova, divenuta simbolo di ripartenza dopo la costruzione del Ponte San Giorgio, possa ancora essere città che sa guardare al futuro dopo il periodo buio della pandemia, le conclusioni sono state affidate all’Arcivescovo che ha sottolineato quanto sia estremamente bella la figura del presbitero nelle realtà lavorative: “Il ministero del sacerdote - ha detto Mons. Tasca – è quello di evangelizzare, di portare il Vangelo. Ed è molto bello che i cappellani vadano nelle aziende e portino nei luoghi di lavoro Gesù, con lo stile di semplicità e attenzione che li contraddistingue, e costruendo e coltivando relazioni”.

Il libro “Quel prete che viene in azienda” è stato editato da Edizioni San Paolo (è acquistabile alla Libreria San Paolo in Piazza Matteotti); il direttore editoriale Don Simone Bruno, intervenuto in videocollegamento, ha evidenziato come quello dei Cappellani genovesi sia un esempio unico e sorprendente della ‘Chiesa in uscita’ voluta da papa Francesco e tradurre in un libro questa esperienza, unica in Italia, sia stato un omaggio alla lungimiranza della chiesa locale.

Fonte: Il Cittadino
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